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Bossetti stoppato da Fagnani: "Non può fare quella faccia". L'attacco al padre di Yara
Ieri 11-06-25, 10:00
Professa la sua innocenza a scapito delle sentenze e della prova regina del Dna, Massimo Bossetti, il muratore di Mapello condannato in via definitiva per l'omicidio di Yara Gambrasio a Brembate di sotto (Bergamo), nel novembre del 2010. Intervistato a Belve Crime non sono mancati i momenti di tensione con la conduttrice Francesca Fagnani. Sia quando si parlava del dna - Bossetti afferma che Ignoto 1 non può essere lui e non sa spiegare come il suo Dna sia arrivato sugli slip di Yara - con Fagnani che ha ribattuto alle affermazioni, sia sulle presunte teorie alternative all'omicidio. In particolare intervistatrice e intervistato si sono scontrati quando Bossetti ha tirato in ballo il padre della vittima, Fulvio Gambirasio. Bossetti prima fatto accenno ad alcune voci diffuse dopo l'omicidio di un presunto coinvolgimento del genitore nel sequestro della ragazzina, smentito dalle indagini. Poi ha raccontato un episodio avvenuto poco dopo la scomparsa di Yara. Il muratore stava lavorando in un cantiere di Palazzago, e ha visto arrivare proprio Fulvio Gambirasio. "Mi fa mio cognato ‘Massi sai chi è quello? È il papà di Yara', ma come il papà di Yara?”. “Cosa c'era di strano”, ha quindi chiesto Fagnani dato che Fulvio Gambirasio lavorava nell'edilizia essendo un geometra. “Cosa c'è di strano? Ma sta scherzando? Un genitore a cui è sparita la figlia ha più premura a precipitarsi in un cantiere o va in giro a cercarla?”, ha detto Bossetti scatenando la reazione dell'intervistatrice. Fagnani ha risposto: “Sta sbagliando a commentare, non può fare nemmeno quella faccia, come fa a interpretare quello che è giusto o non giusto per un genitore a cui è sparita una figlia?”, ha detto lei. E lui a quel punto ha detto ancora: “Io sarei andato in capo al mondo, non sarei tornato a casa fin quando non l'avrei tornata, io non riuscirei ad andare a lavorare”. In un altro passaggio dell'intervista Fagnani ricorda il soprannome dato dai colleghi a Bossetti, in cantiere: il "favola" per le bugie che raccontava. "Chi non le racconta?", dice il muratore che, non pagato da quattro mesi, si era inventato di avere un tumore al cervello per assentarsi al lavoro: "Mi pareva l'unica scusa plausibile". A quel punto la conduttrice cita le infedeltà della moglie Marita, riferitegli quando era in carcere: "Mi sono congelato. Non potevo credere a una storia simile (..). è la cicatrice più grande".
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