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Brusca è un uomo libero, da Capaci al piccolo Di Matteo i crimini del boss
Ieri 05-06-25, 11:38
Giovanni Brusca, il boss che azionò il telecomando nella strage di Capaci, è dal primo giugno un uomo libero. Lo scorso 31 maggio, come si apprende in ambienti giudiziari, ha terminato la misura della libertà vigilata ed è diventato un uomo libero, senza più debiti con la giustizia. L'ex boss di San Giuseppe Jato ha fatto 25 anni di detenzione. Ha iniziato a collaborare dopo l'arresto. Ora Brusca è libero a tutti gli effetti, benché ancora scortato dal Servizio centrale di protezione, che segue ogni suo movimento. Lo riporta l'Agi. La differenza tra il prima e il dopo è dunque labile, eppure l'effetto psicologico della scadenza dei quattro anni di libertà vigilata, caduta nei giorni scorsi, ha eliminato tutti gli obblighi residui a carico del boss ed è di notevole impatto. Brusca, che fece uccidere e sciogliere nell'acido il cadavere del piccolo Giuseppe Di Matteo, tenuto per due anni e due mesi in prigionia, non ha più l'obbligo di stare a casa dalle otto di sera alle otto del mattino né di firmare tre volte alla settimana nella caserma dei carabinieri del luogo in cui risiede. È libero in tutti i suoi movimenti, benché scortato e quando finirà anche questo sarà in grado di spostarsi dove e come vorrà. "Il ritorno in libertà di Giovanni Brusca ci amareggia molto, moltissimo. Questa non è giustizia per i familiari delle vittime della strage di Capaci e di tutte le altre vittime. Lo so che è stata applicata la legge ma è come se non fosse mai successo niente...", è' l'amaro sfogo con l'Adnkronos di Tina Montinaro, la vedova del capo scorta di Giovanni Falcone, Antonio Montinaro, morto nella strage di Capaci insieme con due colleghi e con il giudice e la moglie.
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