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Bufera sui messaggi del giudice Patarnello. Insorge il centrodestra: "Inaccettabile schedatura"
Ieri 17-09-25, 17:33
Bufera su Marco Patarnello, giudice di Magistratura democratica, che in una mail inviata all'Anm aveva chiesto ai magistrati presenti nella mailing list "cosa votate al referendum?", riferendosi ovviamente a quello sulla giustizia. Un messaggio che oltre alle reazioni di protesta dei colleghi "indipendenti", oggi ha scatenato anche quelle della politica. "Marco Patarnello, giudice di Magistratura democratica, continua a inviare mail dal tono provocatorio e lontane anni luce dal ruolo imparziale che dovrebbe ricoprire ai suoi colleghi - ha dichiarato il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. Dopo aver definito Giorgia Meloni più pericolosa di Berlusconi, ora questo giudice dalla toga rossa chiede agli altri magistrati di dichiarare cosa voteranno al prossimo referendum sulla separazione delle carriere. Un atto di una gravità inaudita, che mina uno dei principi fondamentali della nostra democrazia: la libertà e la segretezza del voto. Siamo alla schedatura politica dei giudici da parte di un altro giudice- ha proseguito Gasparri. Atteggiamenti come questo non fanno altro che rafforzare la nostra convinzione sull'urgenza di una riforma che scriva finalmente la parola fine sulle correnti e sulla politicizzazione della magistratura”. Sulla stessa linea il commento del senatore di Fratelli d'Italia Gianni Berrino, capogruppo in commissione Giustizia a Palazzo Madama: "Con un messaggio, arrivato ieri mattina nella mailing list dell'Anm, il giudice accende la miccia tra magistrati sulla riforma della giustizia. - ha spiegato Berrino. Patarnello cerca di carpire le intenzioni di voto dei colleghi. Una mossa a dir poco antidemocratica. Una sorta di schedatura tra i buoni, ovvero le correnti di sinistra che hanno dichiarato guerra al governo contro la separazione delle carriere, e i cattivi, quella maggioranza silenziosa che non solo non intende minare l'indipendenza degli altri due poteri dello Stato, ma che è d'accordo alla riforma e che probabilmente voterà a favore nel referendum". "In violazione perfino del dettato costituzionale che impone che il voto sia sempre libero e segreto - ha ribadito Sergio Rastrelli, sentaore di FdI e segretario della Commissione Giustizia a Palazzo Madama - le correnti di sinistra della ANM propongono una schedatura preventiva degli orientamenti dei singoli magistrati sul referendum costituzionale della separazione delle carriere. Le provocazioni, ancora una volta scomposte ed irritanti, di esponenti dell'ANM come il giudice Patarnello appaiono purtroppo rivelatrici non solo di una resistenza culturale al cambiamento o di una distorta logica della appartenenza, ma anche della difesa ad oltranza di assetti di potere e, quel che è peggio, di una allergia alla volontà popolare". Il senatore di Fratelli d'Italia Sandro Sisler, nel chiedere chiarezza, ha infine ribadito "la necessità di andare avanti sulla strada della riforma della giustizia, liberando dalle correnti così come abbiamo promesso in campagna elettorale. Infatti - ha poi continuato Sisler - la mail inviata da Patarnello prova la presenza di una magistratura politicizzata e schierata a sinistra il cui unico obiettivo è contrastare la volontà popolare, mirando a contrastare l'azione del governo guidato da Giorgia Meloni. Occorre fare chiarezza quanto prima sull'accaduto".
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