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Campbell: "Armani un vero perfezionista. Perché non credeva alla parola supermodelle"
Oggi 05-09-25, 09:44
La foto di Giorgio Armani, il Re della moda scomparso ieri all'età di 91 anni, campeggia oggi sulle prime pagine di tutti i giornali. Il motivo non è difficile da intuire: lo stilista ha destrutturato idee e costruito abiti con il costante obiettivo di riscrivere l'eleganza e lasciare un segno. A tenerne traccia sono i tanti volti noti che hanno avuto il piacere e l'onore di lavorare con lui. Tra questi, anche Naomi Campbell. "Oggi abbiamo perso un vero visionario. Un uomo di poche parole, ma di tanta azione. La sua passione era incrollabile, la sua precisione ineguagliabile dal modo in cui tagliava la stoffa fino a come assemblava i colori, da come immaginava le modelle dalla testa ai piedi, fino all'ultima ciocca di capelli. Era un perfezionista nel vero senso della parola", ha scritto in un post pubblicato su Instagram. Tornando con la mente al loro primo incontro e alle collaborazioni, la modella britannica ha posto l'accento sull'idea che Armani aveva della moda. "Ho avuto il grande onore di lavorare con lui e di conoscerlo nella prima fase della mia carriera. Non ci permetteva di cambiare un dettaglio, non i capelli, non il colore delle labbra, tutto doveva rimanere come lo aveva immaginato", ha raccontato. A incuriosire, poi, è la rivelazione di un altro aspetto, forse meno noto. Lo stilista italiano "non credeva alla parola supermodelle", ha rimarcato Campbell, "e ci ricordava che eravamo semplicemente numeri, 58, 59 o 60. Quella lezione mi ha insegnato a concentrarmi sulla sua visione quando sfilavo con i suoi abiti".
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