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Canino contro Malgioglio: la guerra dei gay in tv ma non se ne può più
Oggi 15-07-25, 09:28
Archiviata la polemica riguardante Pino Strabioli contro una presunta Rai meloniana omofoba che l'avrebbe epurato, quando invece l'ha promosso con un nuovo programma in una fascia oraria più prestigiosa, ecco arrivare un'altra disputa gay contro l'attuale Tv di Stato. Questa volta a lanciare il sasso è Fabio Canino, giudice – riconfermato per la stagione 2025-2026 – di Ballando con le Stelle, programma di Rai1 condotto da Milly Carlucci. Sul Messaggero, Canino dichiara che «se anni fa era normalissimo che un conduttore fosse gay, adesso è motivo – diciamo così – di discussione. Siamo tornati molto indietro». E ancora, «non solo con questa Rai, da tempo per andar bene devi essere un gay di regime, il giullare di corte. Quello riconoscibile e caricaturale, uno che rassicura». Al che l'intervistatore: «Un po' come Cristiano Malgioglio»; risposta di Canino: «Sì, certo». Malgioglio ha ribattuto a stretto giro: «Mi dispiace che abbia parlato male di me, mi attacca con una battuta infelice. Ogni volta che ci vediamo è sempre carino, baci e abbracci, non me lo aspettavo». E precisa: «Forse nota che all'improvviso faccio più cose di lui? Faccio le cose che mi piacciono. Non sono un gay di regime, io sono un artista e sono un uomo, le mie tendenze sessuali sono quelle che porto addosso e non ho mai nascosto. Io la paletta la alzavo vent'anni fa nei programmi Rai, lui alza la paletta ancora oggi». La risposta di Cristiano Malgioglio è puntuale ed esaustiva. A parte che non se ne può veramente più di queste diatribe, ma Canino, gay dichiarato, pare dimenticare che lavora a Ballando con le Stelle – programma del sabato sera di Rai1 che fa svariati milioni di spettatori – da ben diciassette edizioni. Uno spazio che, per sua stessa asserzione nell'intervista, ha accolto transessuali, drag queen, due uomini che ballano assieme e così via. A conti fatti dunque, a differenza di quanto egli sostiene, tanto retrograda la Tv di Stato non parrebbe proprio. Parlando poi di conduttori gay che secondo Canino avrebbero vita difficile in questa Rai, egli pare stranamente trascurare che il suo collega di Ballando Alberto Matano, omosessuale dichiarato con tanto di marito, conduce La Vita in Diretta da anni e, per nulla scalfito dal coming out che fece live qualche tempo fa, permane un volto di punta dell'attuale Rai, tanto da approdare prossimamente alla guida di trasmissioni in prima serata su Rai1. Oltre a essere diventato dirigente, ovvero vicedirettore dell'Intrattenimento Day Time. Canino si scorda altresì in maniera peculiare di Pierluigi Diaco, anch'egli gay dichiarato e apertamente sposato con un uomo, il conduttore di La7 Alessio Orsingher. Reduce dal successo di Bellamà nel pomeriggio di Rai2, Diaco sta per sbarcare a sua volta in prima serata sulla stessa rete, oltre a essere anche nel suo caso uno dei professionisti su cui l'attuale tv pubblica punta di più. Abbiamo già citato Strabioli. Senza contare il fisico Vincenzo Schettini, al timone di un programma Rai, e la pletora di omosessuali dichiarati, tra giornalisti, imprenditori, sportivi, attori, stilisti e così via, che popolano i vari salotti Rai da mane a sera. Tutti «giullari», per dirla con Canino? Tutti «gay di regime»? Tutti «riconoscibili e caricaturali»? Siamo sicurissimi che il giudice di Ballando non la pensa così, perché altrimenti sarebbe un'analisi piuttosto semplicistica. E, in questo caso sì, discriminatoria.
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