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Carte secretate e corruzione: i tre ex avvocati di Sempio saranno sentiti in procura
Oggi 30-10-25, 07:53
Ora su Garlasco la parola passa agli avvocati. Ma non a quelli che stanno difendendo Andrea Sempio dall'accusa di omicidio in concorso peril delitto di Chiara Poggi, bensì ai legali che nel 2017 lavorarono all'archiviazione che ha portato l'allora procuratore Mario Venditti nel registro degli indagati per corruzione in atti giudiziari, perché si sarebbe fatto corrompere per scagionare Sempio. Per ricostruire il giro dei 60mila euro che i genitori dell'indagato sostengono di aver consegnato ai legali «per prendere le carte» di un fascicolo secretato, e anche per individuare le persone che avrebbero passato i documenti riservati, nelle prossime ore saranno sentiti i tre avvocati di Sempio dell'epoca, Massimo Lovati, Simone Grassi e Federico Soldani. Proprio quest'ultimo è indicato in un'informativa dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, che ricostruisce il giro di denaro e di atti giudiziari. Per gli investigatori «il denominatore comune in questa vicenda» è proprio Soldani, «il quale intrattiene secondo Andrea Sempio (sul punto esiste qualche intercettazione non ancora divulgata, ndr), i rapporti con Sapone (Silvio, ex responsabile della polizia giudiziaria presso la procura di Pavia, ndr) e si fa consegnare il contante per prendere le carte». A «scaricare» il legale è stato il generale Luciano Garofano, ex consulente di Sempio. Ascoltato il 2 ottobre scorso, ha riferito di «avere avuto esclusivi contatti con l'avvocato Soldani e che fu lo stesso legale, in data 11 gennaio 2017 a inviargli via mail una prima parte della documentazione necessaria», che «consisteva in alcune elaborazioni sul materiale estratto dai margini ungueali di Chiara Poggi confluite nella relazione peritale che il professor Francesco De Stefano fece nell'ambito del processo di "appello bis" ad Alberto Stasi». Garofano aggiunge che il 13 gennaio, sempre via mail da Soldani, gli era arrivato l'esposto degli avvocati Fabio Giarda e Giada Bocellari, difensori di Alberto Stasi, «corredato dalle consulenze di parte dei dottori Matteo Fabbri e Pasquale Linarello nonché dalla relazione della società Skp Investigazioni». Infine «il 27 gennaio ricevevo la mail dell'avvocato Soldani che, ringraziandomi della consulenza fatta, mi chiedeva di poter comparare il profilo genetico del tampone da me fatto ad Andrea Sempio con il profilo estrapolato dal materiale acquisito dalla società investigativa, spiegandomi che avevano dubbi sulla genuinità», dice Garofano, rivelando che invece la comparazione determinava l'esatta corrispondenza dell'Y. Questioni cruciali dell'inchiesta, che ora saranno sottoposte ai tre legali. I primi testi che saranno sentiti. Gli inquirenti, infatti, sarebbero pronti a convocare anche il pm Giulia Pezzino, che nel 2017 era titolare con Venditti del fascicolo su Sempio, e anche l'allora sostituto procuratore di Milano, Laura Barbaini, che nel 2015 fece condannare Stasi e che, nel 2017, inviò il fascicolo a Brescia, a cui poi fece accesso agli atti l'avvocato di parte civile, Gian Luigi Tizzoni.
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