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Caso Becciu sul Conclave: il Papa non mi ha escluso. Chaouqui: lo voleva nella Sistina
23-04-2025, 11:12
Il caso legato al cardinale Angelo Becciu scuote la Curia romana in vista dell'elezione del nuovo Pontefice dopo la morte di Papa Francesco. "Non esiste alcun impedimento formale o giuridico alla mia presenza al Conclave tra gli elettori del nuovo Pontefice", ha ribadito ieri il prelato che ha annunciato la sua partenza per Roma. Quattro anni fa la nota con cui la Sala Stampa della Santa Sede annunciava l'accettazione della "rinuncia dalla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato" di Becciu, formula curiale con cui in pratica il cardinale è stato defenestrato dopo le accuse di peculato ma ora il caso incombe sull'elezione del nuovo Papa. Becciu infatti non mai ha rinunciato al suo diritto di voto e fino a oggi non ha ricevuto alcun atto che gli comunicasse una simile decisione del Papa defunto, ma sul sito aggiornato della Santa Sede il nome del presule sardo continua a essere seguito da un ultimativo "non elettore". Perché? Chi ha redatto quella lista è forse a conoscenza dell'esistenza di un documento di cui il diretto interessato, invece, ignora l'esistenza? Su Il Tempo in edicola mercoledì 23 aprile Francesca Chaouqui osserva che "Becciu resta oggi, agli occhi di molti, un'ombra ingombrante nella liturgia del potere ecclesiale. Non può partecipare al Conclave. Non può votare. Eppure, c'è chi – in silenzio, con pudore – comincia a chiedersi: e se fosse giusto che ci fosse?". Secondo l'ordinamento vigente, afferma Chaouqui, "un cardinale che ha perso i diritti connessi al cardinalato non è parte del corpo elettivo. Non conta l'età, non conta la porpora che ancora veste. Non conta nemmeno il fatto che non sia mai stato condannato da un tribunale penale vaticano: la rinuncia forzata a quei diritti fu un atto pontificio, dunque irreversibile senza una nuova volontà papale. Da un punto di vista canonico, Becciu oggi non ha diritto di entrare in Cappella Sistina". Tuttavia, "il diritto, nella Chiesa, non è tutto. Non lo è mai stato" e "il diritto canonico stesso si piega alla grazia quando lo Spirito lo richiede. Papa Francesco, pur nei momenti più drammatici della sua riforma, non ha mai pronunciato parole di condanna su Becciu. Al contrario: ha scelto il silenzio e ha lasciato che il tempo purificasse le ferite". Insomma, "far partecipare Becciu al Conclave significherebbe ricucire uno strappo che non è solo biografico, ma ecclesiale", afferrma Chaouqui.
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