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Caso della famiglia nei boschi, Crepet sbotta: “Trauma enorme togliere i figli ai genitori”
Oggi 23-11-25, 18:32
“Fatemi capire: i genitori che passano tutto il giorno sui social ignorando i figli vanno bene, mentre chi vive libero nei boschi no?”: Paolo Crepet gela tutti sul caso dei Birmingham-Trevallion, la famiglia al centro delle cronache da giorni per la propria vita passata tra i boschi e per la sospensione della potestà dei genitori sui figli, trasferiti per ordine del giudice in una casa famiglia a Vasto. Una provocazione, quella dello psichiatra rilasciata al quotidiano Il Centro, che vuole dire molto di più sia nei confronti del provvedimento del tribunale dei minori dell'Aquila sia riguardo il clamore mediatico scatenato dal caso. Crepet è infatti critico verso tutti e ha “forti dubbi” che il provvedimento preso sia la migliore soluzione per i minori: “Sarebbe bello se dedicassimo la stessa attenzione rivolta alla famiglia che vive nel bosco di Palmoli anche a chi si trova in condizioni diverse, ma non necessariamente migliori – ha esordito –. Essere allontanati dai genitori è un trauma enorme, una ferita che rischia di restare per tutta la vita”. Lo psichiatra non ha dubbi e, anzi, ha ampliato la propria riflessione al tema della genitorialità contemporanea, e si è interrogato su come viene valutata l'idoneità di una famiglia: “Non è una questione di bosco o città, ma di equilibrio – ha specificato –. Bisogna arrivare a un compromesso, anche perché la scuola è obbligatoria e questo lo devono capire i due genitori: non si può pensare che la vita sia rimanere vent'anni dentro casa, per quanto sia bella la natura intorno”.
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