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Caso Denise Pipitone, due nuove piste riaccendono la speranza dopo vent'anni di misteri
Oggi 21-07-25, 14:39
“Abbiamo due piste da seguire, che stiamo monitorando già da qualche mese. Non è facile, ma speriamo di arrivare a capire se ci possa essere un elemento di verità per poter riaprire il caso”. Lo ha detto l'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, intervenuto durante lo speciale dedicato a Denise Pipitone dal programma Psiche Criminale – Scomparsi, in onda sul canale 122 Fatti di Nera. Un approfondimento tutto dedicato alla scomparsa della bambina, avvenuta il 1° settembre 2004 a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, in Sicilia, quando la piccola Denise aveva poco meno di 4 anni. A distanza di quasi 21 anni da quella scomparsa, sono ancora tanti gli interrogativi a cui dare una risposta. “Le indagini al momento sono ferme – ha confermato l'avvocato Frazzitta – anche se noi riceviamo continue segnalazioni che valutiamo con una analisi preliminare. Non tutte vanno approfondite, perché alcune sono interessanti, ma ben lontane dalla storia. Altre le approfondiamo. Purtroppo, nel corso degli anni sono cambiati magistrati e investigatori, quindi io e Piera Maggio siamo gli unici rimasti come memoria storica che conoscono in maniera ben precisa i fatti, anche negli aspetti marginali della vicenda. A distanza di tanto tempo, sia allo studio che a casa e al sito Cerchiamodenise continuano ad arrivare le segnalazioni. E, visto che lavoriamo come studio penale sul territorio, arrivano input ed elementi anche così”. Tra le piste più concrete, nel corso degli anni, le ricerche hanno portato ad un gruppo di nomadi di stanza a Milano. Un'ipotesi rimasta senza conclusione definitiva e a spiegarlo è l'avvocato Frazzitta: “Abbiamo approfondito una linea investigativa che era rimasta non conclusa, partendo da alcune intercettazioni, da conversazioni, arrivando ad un nucleo di individui. Abbiamo sentito una persona detenuta in carcere, siamo andati a trovarlo con autorizzazione del giudice di sorveglianza. Anche in questo caso siamo arrivati alla fine. Si tratta di un ergastolano, legato alla pista di Milano, che purtroppo dal punto di vista oggettivo non ha dato risultato. Quella bambina che era con due adulti di etnia rom non l'abbiamo mai trovata. In realtà sono due le bambine non trovate: Denise e quella di Milano, nonostante il grande sforzo dell'allora questore Vittorio Rizzo, che fece un lavoro certosino in tutti i campi nomadi, arrivando anche a rimpatriare molti irregolari. Ad oggi rimane un grosso punto interrogativo sulla storia di Milano”. Nel frattempo è stato anche celebrato un processo che vedeva come unica imputata Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise, assolta in via definitiva da ogni accusa. “In realtà non è mai stato ascoltato quel testimone scovato grazie ad indagini difensive, un uomo con problema di sordità ed eloquio, ma nel frattempo è deceduto. Eppure in Cassazione la sentenza sarebbe stata annullabile sotto quel profilo. Nel corso degli anni – ha spiegato l'avvocato Giacomo Frazzitta – il caso ha avuto diverse riaperture. Nel 2007 dopo le dichiarazioni di un presunto collaboratore di giustizia. Un'altra riapertura di cui non avevamo conoscenza, durante il processo, per alcune intercettazioni a ridosso delle udienze in cui veniva ascoltata Jessica Pulizzi. Infine l'ultima riapertura del 2021. Diverse ondate, si ruota sempre intorno ai soliti sospetti, però non si arriva mai ad una soluzione. Non è facile che venga riaperto, ma ci sono due ulteriori piste che stiamo valutando. Ci sono mezzo milione di pagine di inchiesta e, dal 2002 al 2009, 12 milioni di italiani sono finiti nella banca dati. Purtroppo – ha aggiunto il legale di Piera Maggio – la giustizia ha difficoltà a poter esercitare l'azione penale e l'accertamento della verità se non c'è il ritrovamento della persona scomparsa o il suo cadavere. Si tratta di indagini che comunque devono dare quadro indiziario che sia convergente. È tutto difficile e straziante, ma l'impegno profuso come studio e come mamma Piera e papà Piero è stato incredibile. Ora servirebbe un attimo di fortuna, che non è ancora arrivato”. In oltre vent'anni, stupisce che un caso così delicato non abbia mai interessato la criminalità organizzata: “Eppure – ha aggiunto l'avvocato Frazzitta – Cosa nostra ha un controllo capillare del territorio e lo aveva forte in quel periodo anche a Mazara del Vallo. Strano che non siano arrivate informazioni, nonostante la massiccia presenza di forze dell'ordine e forze speciali che potrebbero aver dato fastidio ai traffici di Cosa nostra. Io credo che qualcuno nell'ambiente della mafia possa aver saputo la verità. Matteo Messina Denaro? Magari proprio lui non sapeva nulla, ma non potremo mai avere la conferma. Quel che è certo è che non molleremo mai, finché non avremo la verità”. Una mano potrebbe arrivare anche dall'intelligenza artificiale: “Abbiamo avviato contatto con William Wong, professore neozelandese e ideatore di un sistema di intelligenza artificiale utilizzato anche dall'FBI e dalla polizia americana. Lui si è appassionato al caso di Denise e, siccome sta realizzando un altro sistema avanzato di intelligenza artificiale, vorrebbe testarlo attraverso la mole immensa di dati che abbiamo raccolto nel corso delle indagini. In questi casi, l'intelligenza artificiale può dare una mano, ma ci siamo detti che può arrivare fino a un certo punto: se introduciamo dati sbagliati, potrebbe giungere a conclusioni errate. La mano dell'uomo non è sostituibile”. Secondo l'avvocato Giacomo Frazzitta “nel settore degli scomparsi andrebbe potenziata la figura del Commissario straordinario che, al di là della raccolta ed elaborazione dei dati, non ha strumenti più di tanto per risolvere certi casi. Quando scompare un bambino in una situazione criminogena e criminale, serve una task-force importante che dovrebbe arrivare e che dovrebbe essere gestita da Commissario straordinario, il quale dovrebbe poter creare un pool di criminologi ed esperti della scena del crimine”. La puntata sul caso di Denise Pipitone è disponibile sulla piattaforma Cusanomediaplay.it
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