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Caso Puglia, voti a comprati a 50 euro? La Procura vuole archiviare: "Peccato veniale"
Oggi 30-06-25, 14:35
Sono solo "peccati veniali" i voti comprati a 50 euro o con la promessa di un posto di lavoro in virtù della "tenuità del fatto". È, evidentemente, l'idea della Procura di Bari che ha chiesto l'archiviazione per voto di scambio nei confronti dell'allora sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli, e dell'ex numero uno di Sud al Centro, Sandrino Cataldo, marito di Anita Maurodinoia, all'epoca dei fatti assessore nella giunta della Regione Puglia di Michele Emiliano. Maurodinoia, dimessasi dopo lo scandalo, risulta indagata. La Gazzetta del Mezzogiorno riporta che il 3 luglio si aprirà l'udienza preliminare davanti al Gip nei confronti di Cataldo, Maurodinoia, Donatelli e di altre 15 persone accusate - a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità - di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale, calunnia, corruzione e falso. Nel frattempo i pm Claudio Pinto e Savina Toscani hanno chiesto l'archiviazione per i 51 elettori che avrebbero partecipato al meccanismo per procacciare voti che sarebbe stato usato anche in altre elezioni. Per la Procura il reato c'è, ma è di scarsa rilevanza. La decisione dei pm tuttavia dovrà ora passare dal vaglio di un giudice. Insomma, per le toghe il voto di scambio c'è stato ma a quelle cifre è un “peccato veniale”. Una vicenda destinata a far discutere a prescindere dall'esito dell'ìter giudiziario.
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