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C'avete rotto il venerdì. Nell'ultimo anno 1.471 scioperi. Proposta di legge del Tempo
Oggi 12-12-25, 07:43
Sciopero e fine settimana lunga. Con i cittadini che devono lavorare e mandare i figli a scuola ridotti ad ostaggi nelle mani di un solo sindacato che ama incrociare le braccia. Quasi sempre di venerdì. Maurizio Landini sostiene che che non c'è alcuna malizia: «Lo sciopero è storicamente di venerdì permettere nelle condizioni le persone anche di spostarsi più facilmente», ma anche perché in questo modo si ha un «effetto maggiore», dal momento che poi «tv e giornali ne possono parlare il sabato e la domenica». Non è chiaro questo teorema della minore copertura mediatica durante i giorni feriali e il motivo per cui gli scioperanti avrebbero difficoltà a spostarsi nei primi giorni della settimana. Fatto sta che oggi, per l'ennesima volta, la Cgil sciopera di venerdì. Un'abitudine ormai radicata e consolidata che nessuno, fino ad oggi, è riuscito a scalfire. Motivo per cui Il Tempo lancia una proposta di legge volta a porre fine a questo andazzo. Proposta che si articola in quattro semplici punti: 1) Nel settore pubblico non è consentito lo svolgimento di scioperi il venerdì, il lunedì e tutti i giorni prefestivi e post festivi. 2) Gli scioperi sono autorizzati se la maggioranza dei lavoratori vota a favore. Non può essere una minoranza a decidere.3) Tale maggioranza deve essere reale. È dunque introdotto, per la decisione, un quorum del 50% più uno dei lavoratori coinvolti. 4) Nel settore pubblico deve votare a favore almeno il 40% degli aventi diritto al voto. L'auspicio è che i deputati ei senatori interessanti la sostengano e la facciano loro in Parlamento. Ovviamente, il diritto di sciopero è uno strumento di protesta sacrosanto, essenziale per la lotta dei lavoratori. Tanto rilevante dall'essere stato regolamentato persino dall'articolo 40 della nostra Costituzione. Però, come ogni medicina, l'abuso non solo non porta i benefici sperati ma, al contrario, rischia di mettere in discussione l'intera modalità. I numeri ufficiali raccolti dalla Commissione di Garanzia dello Sciopero sono eclatanti. Partiamo dal 2024: in questo caso sono stati proclamati di 1.633scioperi (553 revocati). Non servire avere una cattedra all'università di matematica o essere esperti in limiti e derivate per scoprire che si tratta di una media di 4,47 scioperi al giorno. Poi, come è ovvio, quando vengono annunciati giorni di manifestazioni, questi ultimi raccolgono più tipologie di protesta, soprattutto quando vi sono i scioperi generali. Nel 025 i numeri sono rimasti molto alti: alla data ieri, sono stati 1.471 (934 revocati), che equivale a 4,26 al giorno. Interessante anche la suddivisione dei comparti (dati relativi al 2024): circa la metà (626, su 1.633) riguardano il comparto dei trasporti. Per rendere conto di quanto questo settore sia considerato strumentale al fine della massima riuscita dello sciopero da parte dei sindacati, basti pensare che, per arrivare ad una cifra del genere, è indispensabile sommare sanità (129), igiene ambientale (160), reti e comunicazioni (183) e servizi strumentali (156). Tornando all'anno in corso, è significativo anche la cadenza con la quale sono stati indette le astensioni da lavoro (o meglio, quelle più significative). Il 10 gennaio sciopero trasporti con azioni nei mezzi pubblici locali e ferrovie nelle città principali, l'8 marzo 2025 sciopero nazionale dei lavoratori con stop treni in tutta Italia. Una settimana più tardi, il 16 marzo 2025, sciopero del traffico aereo, due giorni dopo un ulteriore sciopero del personale FS. Ad aprile vi sono stati vari scioperi di trasporto pubblico locale e aereo in diverse città e giorni. A luglio il 7 e 8 nuova astensione del personale delle ferrovie con stop esteso per quasi tutta la giornata. Il 4 e 5 settembre sciopero nazionale ferrovie (21 ore) ebscioperi locali dei mezzi pubblici. Il giorno dopo azioni nel trasporto aereo e personale voli; l'8 sciopero autobus regionali in alcune città (Palermo,Catania, ecc.). Il 3 ottobre sciopero generale nazionale con manifestazioni e proteste diffuse su vari settori (inclusi trasporti, scuola, sanità). Il 10 scioperi dei trasporti pubblici in diverse città.Il 28 novembre nuovo sciopero generale nazionale di 24 ore con impatto su trasporti, scuola, sanità e altri settori, spesso con partenza già da mezzanotte del 27 novembre.
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