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C'eravamo tanto Amato
28-05-2025, 07:38
Nelle more della Prima Repubblica, nell'anniversario di Bettino Craxi, del socialismo tricolore e di quel sano patriottismo che portò la bandiera italiana sui palazzi, l'inno nazionale obbligatorio e la fascia di sindaco come simbolo di una «repubblica diffusa», proprio a sottolineare l'importanza strategica delle autonomie locali, mi mancava solo di sentire Giuliano Amato, un ex presidente del Consiglio dei ministri socialista, denigrare la bandiera e il suo ex leader in terra altoatesina. Anziché invitare il sindaco Zeller a riconoscere il Paese che finanzia lautamente il suo status di specialità a spese di tutti gli italiani di qualunque minoranza o maggioranza siano, e a indossare orgogliosa i colori della patria proprio perché affermano non solo la legittimità ma l'importanza delle differenze, si è lanciato in una intemerata dando del maschilista al sindaco uscente che consegnava il simbolo della repubblica. Mi sarei aspettato piuttosto che da ex premier contestasse chi per ragioni di parte politica non indossa quella fascia di fronte ai cittadini ma ne abusa quando si tratta di manifestare per il proprio partito contro le istituzioni, come è avvenuto davanti a Palazzo Chigi non molto tempo fa.
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