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Comunicato Stampa: Presentazione “Progetto innocenti”
Ieri 30-07-25, 17:26
(Arv) Venezia 30 lug. 2025 - “Quello di cui parliamo oggi è un argomento di stretta attualità, purtroppo. Le cronache giudiziarie di questi giorni, con il caso Garlasco, accendono i riflettori su un fenomeno, quello degli errori giudiziari, che ha segnato la storia del nostro paese, con casi che appartengono alla nostra memoria collettiva e che dovrebbe essere compito delle istituzioni non dimenticare. Gli errori giudiziari rappresentano uno dei fallimenti più gravi per uno Stato di diritto: nella dottrina giuridica italiana vige il principio della presunzione di non colpevolezza. L'articolo 27 della Costituzione ricorda che l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva mentre l'articolo 48 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea prevede la Presunzione di innocenza, affermando che ogni imputato è considerato innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente provata. In Italia, secondo i dati dell'associazione ErroriGiudiziari.com aggiornati al 31 dicembre 2024, si contano 31.949 casi complessivi di errori giudiziari e ingiuste detenzioni dal 1991, con un costo di quasi un miliardo di euro in risarcimenti. Di questi, ben 31.727 riguardano casi di ingiusta detenzione, cioè persone finite in custodia cautelare e poi risultate innocenti. I veri e propri errori giudiziari in senso stretto – cioè condanne definitive annullate in revisione – sono stati invece 222 nello stesso periodo. Numeri tristemente significativi che tuttavia non restituiscono appieno la tragedia che vive chi è vittima di un errore giudiziario e/o di ingiusta detenzione”, con queste parole il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha aperto la conferenza stampa di presentazione del “Progetto Innocenti”, svoltasi oggi a Palazzo Ferro-Fini. “Ogni condanna di un innocente equivale ad una vita spezzata, segnata da cicatrici che non si rimargineranno mai, reputazioni distrutte e impunità per i colpevoli. Alla base di un errore giudiziario ci sono cause complesse e concatenate: testimonianze false o viziate, interrogatori coercitivi, confessioni estorte, errori nelle analisi forensi. L'Italia offre, tristemente, una lunga serie di esempi, diventati veri e propri simboli del malfunzionamento del sistema penale. Se il nome di Enzo Tortora è sicuramente il primo che viene alla mente, molti altri vanno ricordati: da Giuseppe Gulotta, appunto, a Domenico Morrone, che trascorse 15 anni in carcere accusato ingiustamente di duplice omicidio, a Beniamino Zuncheddu, pastore sardo accusato della strage di Sinnai, condannato all'ergastolo e che trascorse 32 anni in carcere prima dell'assoluzione con formula piena. Un caso che rappresenta il più grave errore giudiziario mai riconosciuto in Italia per durata della detenzione. Dopo essere stato riconosciuto innocente Giuseppe Gulotta avrebbe potuto legittimamente limitarsi a tornare a vivere: ha fatto molto di più dando vita ad una Fondazione che ha finalità che parlano alla collettività, promuovendo cultura giuridica, tutelando i diritti umani e civili, sensibilizzando le coscienze, sottolineando l'importanza della ricerca e della formazione scientifica nel campo del diritto ed in particolar modo del sistema processuale e penale italiano. Gulotta si rivolge alla società, ad ognuno di noi e lo fa sottolineando l'importanza di non dimenticare mai la dignità dell'uomo e la tutela dei suoi diritti fondamentali: una grande lezione che ogni cittadino dovrebbe fare propria” ha affermato il Presidente. La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
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