s

Consiglio supremo della Difesa riunito da Mattarella al Quirinale, che succede
Oggi 09-05-25, 10:29
«Viviamo in un momento drammatico, difficile, il più difficile degli ultimi settant'anni». È la riflessione e il monito lanciato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ieri a Roma ha aperto la seconda edizione dell'AeroSpace Power Conference, in corso al Centro congressi “La Nuvola”. Davanti a una platea che racchiude mondo militare di alto livello e civili con circa 1500 ospiti da tutto il mondo, Crosetto ha tracciato il quadro della situazione attuale, di un mondo cambiato. «Nel secolo scorso, ogni Paese pensava di dover inseguire un livello più elevato di democrazia e di conquiste sociali - ha ricordato il Ministro - Temo che oggi viviamo tempi in cui ogni Paese inseguirà la forza: economica, finanziaria, militare, delle materie prime. La forza conterà di più delle conquiste e dei valori sociali che pensavamo di dover inseguire. E questo cambia tutto, anche il nostro approccio. Imponendoci di seguire i progressi e i cambiamenti quotidiani della tecnologia». Una nuova era, dunque, in cui la forza economica, militare e tecnologica ha preso il posto dei valori democratici e delle conquiste sociali come bussola delle relazioni internazionali. Il contesto globale, dunque, sta mutando sotto gli occhi dell'Europa. Crosetto ha citato con preoccupazione i dati sulle ambizioni militari della Russia: 1,6 milioni di soldati previsti entro il 2026, una riserva di 5 milioni, un budget per la difesa lievitato a 150 miliardi. Numeri che non possono essere ignorati. «Mi preoccupo – ha detto il Ministro – perché se la competizione tra le nazioni si giocherà su chi ha più soldati, più armi e più investimenti militari. Dove arriveremo?». Il punto, però, non è solo contare le armi. «Noi abbiamo bisogno di prevenire i conflitti», ha ribadito. È questa, per Crosetto, la funzione primaria delle forze armate: non essere strumenti di guerra, ma garanti di sicurezza, stabilità e sviluppo. Una visione che chiede investimenti, cooperazione e soprattutto un salto di qualità sul piano della difesa comune europea. «L'unico modo per contrastare l'escalation è costruire una difesa comune. Nessuna nazione può affrontare da sola le sfide del futuro», ha aggiunto, citando esplicitamente Stati Uniti e Cina come uniche potenze forse in grado di farcela autonomamente. Ma l'Europa, ha fatto intendere il ministro, non può permettersi illusioni di autosufficienza: ha bisogno di unirsi, di fondere competenze, risorse, capacità produttive. E anche di una visione politica unitaria. Non a caso Crosetto ha fatto un esempio preciso: «Non deve sorprendere che lo Spazio sia diventato il monopolio di un uomo solo, Elon Musk, che con capitali privati ha superato tutti gli Stati. Quando si ha un obiettivo, lo si può raggiungere. Come insieme di Paesi, possiamo farcela anche noi». Nel pomeriggio, al Quirinale, si è riunito il Consiglio Supremo di Difesa, presieduto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al centro della riunione, a cui hanno partecipato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, lo stesso ministro Crosetto, i titolari di Esteri, Interni, Economia, Imprese e Difesa, oltre ai vertici militari, c'erano dossier cruciali: le valutazioni sul Libro bianco della difesa europea, sulle infrastrutture strategiche nazionali, sull'adeguamento dello strumento militare e le prospettive per l'industria della difesa italiana. Inoltre, il Consiglio ha esaminato l'evoluzione nelle principali aree di crisi con particolare riferimento ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente e le iniziative di pace in ambito internazionale ed europeo.
CONTINUA A LEGGERE
7
0
0
Il Tempo
18:09
Con Pupi Avati apre l'arena del cinema a Forte Antenne
Il Tempo
18:00