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Consulta, da caso Todde a Terzo Mandato e Fine vita: riprendono i lavori
Oggi 18-09-25, 17:11
Roma, 18 set. (Adnkronos) - Si preannuncia un 'autunno caldo' per la Corte costituzionale che dovrà cimentarsi su questioni di primaria importanza fin dal primo giorno di riavvio delle attività dopo la pausa estiva, lunedì prossimo. Fitta l'agenda: dalla costituzionalità di alcuni aspetti del Decreto Caivano, alla decadenza della governatrice della regione Sardegna Alessandra Todde, passando per Quota Cento, la legge regionale della Toscana sul Fine Vita ed il Terzo Mandato. Ad aprire 'le danze' a Palazzo della Consulta, sarà lunedì 22 il Decreto Caivano (Dl 123/2023). La Corte costituzionale si era già espressa su alcune parti del decreto (sentenza 8-febbraio 2025) dichiarando incostituzionale l'esclusione da parte del Dl della messa alla prova per i minori autori di reati di lieve entità come il micro-spaccio. Lunedì prossimo in Camera di consiglio e martedì 23 in udienza pubblica, la questione sarà invece più spinosa: i 15 giudici costituzionali dovranno valutare la legittimità della sospensione del processo e messa alla prova in ipotesi aggravate di reati di violenza sessuale commessi da minorenni. Il pensionamento anticipato di quota cento, per quanto riguarda il divieto di cumulo con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, esteso a tutto l'anno in corso e non solo al mese in cui si cumula, sarà dibattuto martedì prossimo in udienza pubblica. Riflettori puntati mercoledì 24 settembre sul caso Todde: al vaglio della Corte i conflitti di attribuzione tra Regione autonoma della Sardegna e Presidenza del Consiglio dei Ministri; l'ordinanza-ingiunzione del Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d'appello di cagliari; la decadenza di Alessandra Todde da presidente della Regione e la sentenza del Tribunale di Cagliari emessa a conclusione del giudizio promosso dalla stessa governatrice avverso l'ordinanza-ingiunzione. Novembre sarà il mese di altri temi divisivi: Il 4 a Palazzo della Consulta si tornerà a dibattere di fine vita. La presidenza del Consiglio dei Ministri del governo Meloni ha infatti impugnato davanti alla Corte costituzionale la legge della Regione Toscana, approvata dal Consiglio regionale lo scorso febbraio, "in quanto, nella sua interezza, esula in via assoluta dalle competenze regionali e lede le competenze esclusive dello Stato" in materia di ordinamenti e di Lep, "violando l'articolo 117 della Costituzione". Ed il 5 novembre torna al vaglio dei giudici costituzionali la questione terzo mandato, in particolare la legge della Provincia autonoma di Trento, impugnata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri perché aumenta da due a tre i mandati massimi consecutivi per i presidenti della Provincia Autonoma. Su una norma impugnata dalla Regione Campania, la Corte si era già espressa (sentenza 64 - 2025) vietando il terzo mandato consecutivo ai presidenti delle regioni a statuto ordinario. La questione Trento potrebbe quindi avere implicazioni per regioni a statuto speciale come il Friuli Venezia Giulia, dirimendo il rapporto tra autonomia speciale e principi costituzionali. (di Roberta Lanzara)
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