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Conte Max, la lezione di Giorgia a Elly sulla leadership
Oggi 09-11-25, 07:51
Nel XXI secolo in democrazia, ma è stato così anche nel Novecento seppur senza i social sulla scena, non esiste successo politico che non abbia bisogno di una leadership competente e riconosciuta e del consenso degli elettori e delle elettrici. La riflessione sorge spontanea guardando alle situazioni politiche in Europa, pensiamo alle attuali difficoltà di Emmanuel Macron in Francia, ma anche alla crisi politica della sinistra (o, se preferite, del centrosinistra) in Italia. Sulla carta la guida del centrosinistra del Belpaese oggi è Elly Schlein, segretaria del più forte partito della sinistra, il Partito democratico. Eppure basta vedere quanti - soprattutto nell'area più moderata del centrosinistra - fanno con sempre più frequenza il nome della sindaca di Genova Silvia Salis come di una figura che potrebbe ridare carica ed equilibrio verso il centro all'alleanza, per accorgersi che la Schlein non ha ancora consolidato al 100% la propria leadership. La attuale leader del Pd, nella sua strategia politica, guarda sicuramente più a sinistra che al centro ma non è questo il suo vero punto debole. Semmai lo sono di più altri due aspetti. Il primo riguarda la eccessiva eterogeneità del centrosinistra che per sperare di battere il centrodestra alle prossime elezioni politiche del 2027 deve tenere insieme tutti, da Matteo Renzi ai 5 Stelle, dai moderati del Pd ad Avs. Il secondo aspetto è la storia politica. E qui, il confronto con la leadership di Giorgia Meloni in Fratelli d'Italia e nel centrodestra (un'alleanza dove pure spiccano forti personalità politiche come Matteo Salvini e Antonio Tajani, giusto per citare altri due partiti chiave dell'alleanza, la Lega e Forza Italia) viene naturale. La forza politica di Giorgia Meloni infatti non viene da una sfida per fare la sindaca nella città X o in quella Y e neppure dalla passione per la politica americana ai tempi di Barack Obama. No, la leadership di Giorgia Meloni viene da una lunga, appassionata ed anche sofferta (a volte) militanza politica. L'attuale presidente del Consiglio italiana fa politica dai primi anni Novanta, e questo nella sua formazione e competenza ha avuto ed ha un peso. Di esperienza ma anche di percorso politico. Ecco, quello che oggi dovrebbe fare la Schlein - e non sembri un paradosso per ancorare con forza la sua leadership nel centrosinistra è seguire il modello Meloni. Più Politica, quella con la P maiuscola, e meno movimentismo, anche perché a sinistra da troppo tempo (in pratica dall'epoca di Matteo Renzi premier e leader del Pd) questa strategia manca, o perlomeno difetta. Non sarà inseguendo le scelte della Cgil di Maurizio Landini, infatti, che il Partito democratico potrà lanciare la sua sfida politica per tornare a far vincere il centrosinistra.
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