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Crolla il turismo in California. Si teme il flop ai Mondiali
Oggi 30-09-25, 12:31
Turisti in fuga dalla California. Negli ultimi tre mesi, soltanto Los Angeles, ha perso l'8% dei visitatori. Centosettantamila in meno rispetto alla scorsa estate. Tanto è bastato per far scattare l'allarme per gli arrivi della Coppa del Mondo di calcio, che debutterà l'11 giugno prossimo. Otto partite si giocheranno al SoFi Stadium di Los Angeles. Sempre in California il match di debutto della nazionale statunitense. L'evento sportivo, con 48 squadre nazionali che disputeranno 104 partite in 16 città tra Stati Uniti, Messico e Canada, rischiano di essere un flop sulla West Coast. Dopo anni di crescita, la California si trova a far fronte ad un calo dei turisti. Gli incendi di gennaio, i raid sull'immigrazione e le continue manifestazioni di protesta a giugno, poi i dazi annunciati dal presidente americano Donald Trump hanno creato una tempesta perfetta che ha spaventato i visitatori internazionali, in particolare gli europei e i canadesi. I roghi di Eaton e Palisades sono stati spenti ma le immagini delle ville bruciate hanno fatto il giro del mondo. A Hollywood Boulevard i visitatori sono sempre meno e i negozi di souvenir hanno dovuto ritoccare i prezzi per effetto delle nuove tariffe doganali. "E i prezzi più alti scoraggiano gli acquisti ma noi dobbiamo rientrare delle spese", raccontano i commercianti ai giornali locali. "Mesi di notizie negative hanno portato un'estate difficile, aggravando le difficoltà economiche di una città che vive di turismo. La gente ha paura di quello che succede qui, quindi semplicemente non viene". Nel frattempo, i media d'oltreoceano sono stati bombardati da storie di dinieghi e detenzioni arbitrarie ai valichi di frontiera statunitensi. Gli esperti avvertono che il calo dei viaggi internazionali verso gli Stati Uniti potrebbe durare oltre l'estate. L'aeroporto di Long Beach ha registrato un calo del 10,5% del traffico passeggeri rispetto al 2024. Non atterrano più cinesi, indiani, australiani. Così come si è ridotto il numero di visitatori tedeschi e britannici. In calo pure gli italiani. Con oltre sei milioni di tifosi attesi alle partite e altri sei miliardi a livello globale incollati al televisore a seguire i match, la Fifa, l'organizzatore della Coppa del Mondo, afferma che l'impatto economico su Usa, Canada e Messico potrebbe superare i 40 miliardi di dollari. Ma il numero di ostacoli che le città ospitanti dovranno superare è quasi altrettanto grande e complesso quanto il torneo stesso. Su tutto aleggia l'incertezza sui visti: la metà dei tifosi che arriveranno negli Stati Uniti per il torneo ne avranno bisogno per entrare nel Paese. La scorsa settimana, l'amministrazione Trump ha rinnegato la promessa di ospitare una Coppa del Mondo aperta al pubblico, emettendo un divieto di viaggio per i cittadini di dodici paesi, tra cui l'Iran, che si è già qualificato per la Coppa del Mondo. I cittadini di altri sette paesi sono soggetti a severe restrizioni nell'ottenimento dei visti. Durante l'estate il Dipartimento di Stato, responsabile del rilascio dei documenti, ha annunciato l'intenzione di chiudere 10 ambasciate e 17 consolati e di ridurre la propria forza lavoro di 3.400 unità, in un momento in cui in alcune nazioni il tempo medio di attesa per un appuntamento per la richiesta del visto è di oltre un anno. Eppoi ci sono gli impianti. "Come per qualsiasi evento di questa portata, ci sono un numero enorme di elementi in movimento e niente è pronto al 100%, a otto mesi dell'inaugurazione", confessa Larry Freedman, co-presidente del comitato organizzatore della Coppa del Mondo per quanto riguarda Los Angeles. Nel 2024 il turismo in California ha raggiunto un nuovo massimo, con i visitatori che hanno speso 157,3 miliardi di dollari, il 3% in più rispetto al 2023. Ma non c'erano ancora i dazi, gli incendi e le restrizioni ai visti d'ingresso. Che quest'estate hanno fatto fuggire i turisti. Torneranno per i Mondiali?
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