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                                                Crolla la Torre dei Conti: salvato l'operaio dopo 10 ore sotto le macerie
                                
                                Ieri 03-11-25, 22:18                            
                                                            Dopo dieci ore di ansia con tutta Roma con il cuore in gola, è stato estratto l'operaio romeno di 66 anni rimasto incastrato sotto le macerie dopo il doppio crollo di una parte della Torre dei Conti, in largo Corrado Ricci. La folla ha assistito con il fiato sospeso per tutto il giorno alle operazioni di soccorso da parte dei vigili del fuoco, iniziate questa mattina intorno alle 11:30, quando è avvenuto il crollo, seguito dopo poco più di un'ora da un altro cedimento. Le operazioni di soccorso - I vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta per rimuovere le macerie per raggiungere l'operaio, mentre le squadre Usar (Urban Search and Rescue) hanno usato sensori e sonde acustiche. Il primo crollo è avvenuto intorno alle 11.30, durante i lavori di restauro della Torre dei Conti, uno dei più importanti monumenti medievali di Roma. Cinque persone sono state estratte vive, tre con ferite lievi e uno, gravemente ferito, trasportato d'urgenza in codice rosso all'ospedale San Giovanni. L'uomo ancora sotto le macerie faceva parte della stessa squadra di operai che era impegnata nel cantiere. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, con la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Polizia Locale di Roma Capitale e operatori del 118. L'area è stata transennata e messa in sicurezza dai Carabinieri della Compagnia Roma Centro e del Comando di Piazza Venezia, che hanno effettuato i primi rilievi e indagini insieme al Nucleo Ispettorato del Lavoro e alla Asl. I crolli e l'inchiesta - La Procura della Repubblica di Roma, con il procuratore aggiunto Giovanni Conzo e il sostituto Mario D'Ovinola, ha aperto un fascicolo d'indagine ipotizzando i reati di crollo colposo, disastro colposo e lesioni personali. Una prima informativa è già stata trasmessa dagli investigatori, mentre sono stati ascoltati gli operai presenti al momento dell'incidente e i titolari delle imprese coinvolte. Secondo quanto comunicato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, il cedimento avrebbe interessato "il contrafforte centrale del lato meridionale della torre", provocando "il collasso parziale del basamento a scarpa e successivamente parte del vano scala e del solaio di copertura". I lavori di ristrutturazione - Il monumento, chiuso al pubblico dal 2007, era al centro di un importante progetto di recupero finanziato con fondi del Pnrr 'Caput Mundi'. L'intervento, dal valore complessivo di 6,9 milioni di euro, prevedeva opere di consolidamento statico, restauro conservativo, installazione di nuovi impianti e la realizzazione di un percorso museale dedicato alle fasi più recenti dei Fori Imperiali. Il primo lotto dei lavori, iniziato nel giugno 2025, era praticamente concluso e aveva riguardato la bonifica dell'amianto e alcune lavorazioni preliminari per un valore di circa 400 mila euro. "Prima dell'apertura del cantiere" - spiegano dalla Sovrintendenza - "erano state effettuate indagini strutturali e prove di carico che avevano confermato la stabilità della struttura". Le cause del duplice cedimento, avvenuto a poca distanza di tempo tra un episodio e l'altro, restano comunque ancora da chiarire e per questo verrà disposta una superperizia. Gli investigatori intendono verificare se tutte le misure di sicurezza previste nei cantieri di restauro fossero state rispettate e se vi siano state eventuali anomalie nei lavori o nelle condizioni del materiale. Intanto, la zona dei Fori Imperiali è presidiata da forze dell'ordine e mezzi di soccorso. I tecnici comunali e della Protezione Civile stanno monitorando da vicino le pareti rimaste in piedi, per evitare nuovi cedimenti durante le delicate fasi di scavo. "È un intervento che richiede pazienza e precisione millimetrica - spiegano i Vigili del Fuoco - ogni movimento può essere determinante".
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