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Crosetto vola in Bulgaria per incontrare il Battlegroup dell'Alleanza Atlantica
Oggi 22-12-25, 19:21
Sono 740 i militari italiani impegnati in Bulgaria a rotazione semestrale nel Multinational Battlegroup della Nato, su un totale di 1.030 unità. L'Italia guida in quanto Framework Nation, dall'ottobre del 2022, il Battlegroup, che fa parte degli 8 impegnati sul fianco est dell'Alleanza Atlantica. Un impegno, quello italiano presso la base di Novo Selo, che domani sarà sancito dalla visita del ministro della Difesa, Guido Crosetto. "La visita del ministro è molto importante per noi, perché i soldati impiegati all'estero sentono questa vicinanza, e il ministro potrà toccare con mano e vedere i risultati raggiunti in questi mesi", ha dichiarato il comandante del Battlegroup, il colonnello Mattia Scirocco. Deterrenza e difesa sono le parole chiave che ci sono la presenza militare e scandiscono il ritmo delle attività nei poligoni messi a disposizione dal Paese ospitante, la Bulgaria. Sul fianco est della Nato sono impiegati, oltre al personale militare, più di mille mezzi, di cui circa 200 nel Multinational Battlegroup in Bulgaria, fra quelli italiani e quelli degli altri 7 Paesi contributori, ovvero Macedonia del Nord, Bulgaria, Romania, Montenegro, Grecia, Albania e Turchia. "La postura è esclusivamente difensiva, proporzionata e coerente con i piani internazionali e regionali di difesa della Nato", ha spiegato il comandante Scirocco. Addestrarsi in questi poligoni vuol dire allineare capacità e obiettivi fra i vari Paesi alleati che partecipano alle esercitazioni, verificare la prontezza operativa e le capacità di addestramento integrato con altre Forze armate. Nel Multinational Battlegroup vengono stabilite priorità di addestramento, individuate eventuali carenze fra le nazioni contributrici e tutto questo "porta alla piena interoperabilità e verso l'obiettivo finale, ovvero la prontezza operativa", come ha ancora precisato Scirocco. Esercitarsi ai poligoni e studiare i percorsi per raggiungerli vuol dire infine, in caso di un ipotetico attacco, anche essere pronti a difendere il territorio. Negli addestramenti "sviluppiamo tutte le attività convenzionali, dal livello plotone fino al livello Battlegroup, in un piano semestrale graduale che ci permette di raggiungere un obiettivo di equiparazione delle procedure tecno-tattiche", ha dichiarato il comandante del Multinational Battlegroup. Per fare questo vengono anche utilizzati sistemi di simulazione e organizzati momenti comuni come le attività sniper, con tiratori scelti di varie nazioni. Sono infine realizzate simulazioni di attività nei centri urbani, anche con la partecipazione della polizia militare, ma anche sul fronte medico, per il primo soccorso dei militari feriti in battaglia. "L'addestramento è la più solida garanzia per affrontare l'imprevedibilità del combattimento", ha concluso il comandante Scirocco.
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