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                                                Cruciani inchioda Saviano: "Uno schifo". L'uscita agghiacciante su Kirk
                                
                                14-09-2025, 18:32                            
                                                            “Certe cose mi fanno schifo”. Non usa mezzi termini Giuseppe Cruciani per commentare le reazioni alla notizia della morte di Charlie Kirk, l'attivista statunitense ed esponente di Mega ucciso durante un comizio nel campus universitario di Orem, nello Utah, mercoledì 10 settembre. “Siccome non hanno ammazzato uno di loro, ma hanno ammazzato un nemico, hanno ammazzato un nemico politico, una persona libera che semplicemente non si allineava al politicamente corretto, allora va bene”, ha detto il giornalista e conduttore de “La Zanzara” nell'ultima puntata del programam di Radio 24 replicando in modo piccato alle dichiarazioni di alcuni esponenti politici e personaggi noti. “La posizione di Saviano è aberrante” Cruciani si è scagliato in primis contro Roberto Saviano, criticando le posizioni del collega e autore di “Gomorra”: “Se la prende con Trump, con 'Hitler sfruttò l'incendio del Reichstag a suo vantaggio' e dunque, in realtà, è un omicidio che avvantaggerebbe Trump. Mi fanno schifo queste cose, mi fanno schifo”, ha commentato. Parole dure anche nei confronti del Parlamento europeo, che ha osservato un minuto di silenzio per la morte di George Floyd ma non per Charlie Kirk: “Mi fa schifo il Parlamento europeo che si è inginocchiato, ha fatto minuti di silenzio quando è morto George Floyd e non ha dedicato nemmeno mezzo secondo alla morte di questo signore negli Stati Uniti”. “È morto un ragazzo di 31 anni” Ieri, nel corso di un intervento a Liguria d'Autore, la rassegna ideata e curata da Valentina Fontana e promossa da Vis Factor a Rapallo, il conduttore de La Zanzara aveva chiesto alla sala di tributare un applauso per il defunto fondatore di Turning Point Usa. “Vorrei un applauso per questo signore, che io considero un paladino della libertà d'espressione e che è stato ucciso l'altro giorno. - ha ricordato Cruciani - Un ragazzo di 31 anni, che faceva più o meno il mestiere mio". E infine: “Dovrebbero farlo anche moltissime persone di sinistra o che si considerano progressiste. Perché questo ragazzo, che aveva certamente delle idee controverse in alcuni casi, io credo che avesse tutto il diritto di esprimere queste idee anche così estreme e invece è stato ucciso”.
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