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Cybersecurity, esperti a confronto a Roma su difesa digitale
09-07-2025, 16:16
Dall'individuazione delle minacce alla risposta coordinata tra tecnologia, istituzioni e comunicazione: al centro del dibattito di importanti esperi un confronto sugli attacchi informatici contro banche ed aziende, a partire dall'analisi di casi reali. Esperti dal mondo accademico, giornalistico e bancario si sono confrontati all'iniziativa promossa da Netgroup, su rischi, tecnologie di difesa e implicazioni sociali e psicologiche, che sono sempre più impattanti. "Parliamo di tecniche sofisticate dal punto di vista dell'ingegneria sociale contro soggetti deboli non in grado di una reazione di autotutela. Si tratta di un fenomeno connesso e pericoloso di false offerte di investimenti e trading online. Le persone vengono agganciate nei modi più disparati e c'è una nuova frontiera della frode che è nell'accesso ai conti bancari. Ci sono ormai organizzazioni criminali con proiezioni internazionali, sono le Scam Cities, vere e proprie città delle truffe con gigantesche centrali di call center da cui partono le telefonate truffa in tutto il mondo. È una dimensione molto sofisticata, la strada intrapresa è quella giusta anche l'Europa si sta muovendo con il Digital Service Act. Resta strategico denunciare, ed in tal senso le segnalazioni sono fondamentali. Abbiamo gli anticorpi e gli equilibri stanno iniziando a proporzionarsi, la rete non può essere un Farwest", ha detto Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. "La sicurezza partecipata è quantomai fondamentale, mai come in questo periodo il confine tra sicurezza fisica e informatica è labile, la cultura della legalità e della sicurezza è prerequisito per ogni attività e per lo sviluppo di aziende e banche", ha detto Jessica Limentani, a capo del Centro di Ricerca dell'ABI sulla Sicurezza Anticrimine. Giorgio Scura, giornalista, punta il dito sul ruolo dei social network: "Ci sono decine e decine di truffe sponsorizzate dalle principali piattaforme online, è inaccettabile: l'intelligenza artificiale esiste anche per loro. Una recente inchiesta del Wsj ha appurato che il 70 per cento truffe deriva dai social". Per il presidente di Netgroup Giuseppe Mocerino, che ha promosso il confronto, "la governance della cybersicurezza deve essere sistemica, occorre attivare una cabina di regia condivisa con molti enti, dalle università ai centri di ricerca, dal terzo settore fino alle scuole perché c'è un tema culturale che è strategico nella difesa cybernetica. È indispensabile partire proprio dalle scuole con l'educazione digitale: stiamo verificando con il nostro osservatorio che prevale oggi un sentimento di grande paura che può frenare lo sviluppo. Senza coraggio non c'è futuro e innovazione".
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