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Da Al Bano e Romina agli Abba, Così la musica fa finire l'amore
08-10-2025, 18:55
La fine dei Coma_Cose è solo l'ultima di una lunga serie di coppie «scoppiate» che hanno segnato la storia del pop. Una scia d'amore e musica che ha lasciato il campo a rancori e ripicche fino a vere e proprie vendette consumate all'ombra dello show-business. Il duo esplosivo degli anni Sessanta e Settanta rispondeva ai nomi di Ike e Tina Turner. Con la voce graffiante e l'energia magnetica, Tina era il fulcro di show da tutto esaurito. Ike, chitarrista e leader della band, teneva le redini dell'unione dentro e fuori dal palco. Brani come «River deep - Mountain High» o «Proud Mary» li hanno poi consegnati alla storia. Ma dietro le luci dei riflettori si consumava un dramma privato. Tina lo raccontò nella sua autobiografia: «Ogni volta che salivo sul palco era una liberazione perché per qualche ora potevo dimenticare quello che subivo a casa». Violenza domestica, controllo ossessivo, dipendenze: la relazione diventò alla fine insostenibile. La separazione del 1976 fu dolorosa ma segnò la rinascita di Tina Turner che negli anni Ottanta divenne una delle regine indiscusse del pop, dimostrando che si può risorgere dalle ceneri. Se Ike e Tina rappresentano il lato oscuro della coppia, Bob Dylan e Joan Baez incarnano il sogno romantico della musica come impegno civile. Erano gli anni delle marce per i diritti e delle proteste contro la guerra in Vietnam. Joan, già star del folk, prese Dylan sotto la sua ala protettiva, ancora giovane e sconosciuto. La loro relazione sentimentale e artistica esplose tra il 1963 e il 1965, quando insieme calcavano i palchi delle manifestazioni per la pace. Ma Dylan era già insofferente: desiderava liberarsi dall'etichetta di «profeta» del folk. Quando decise di cambiare direzione artistica, lasciò dietro di sé anche Joan. Lei soffrì molto: «Mi ha spezzato il cuore e non solo il cuore musicale», dichiarò in un'intervista. Negli anni Settanta, Dylan la invitò a salire con lui sul palco della Rolling Thunder Revue: un atto di riconciliazione tardivo ma sufficiente a suggellare un legame che, pur spezzato, è rimasto parte integrante del rock. Con «I got you babe» del 1965, Sonny Bono e Cher diventarono l'immagine della coppia pop perfetta: giovani, innamorati e complici. Il loro show televisivo «The Sonny & Cher Comedy Hour» ne consolidò l'immagine: battute, gag e canzoni facevano di loro il «marito e moglie d'America». Ma sotto quella patina dorata, la relazione si incrinava inesorabilmente. Cher, anni dopo, lo raccontò senza peli sulla lingua: «Mi sono resa conto che ero diventata l'assistente di Sonny, più che sua moglie. Non potevo più respirare». Il divorzio arrivò nel 1975 e, con esso, la fine del duo artistico. Sonny intraprese la carriera politica mentre Cher conquistò le classifiche come solista e divenne un'icona della cultura pop. Quando Sonny morì nel 1998, Cher gli rese un omaggio struggente al suo funerale dimostrando che, nonostante tutto, il filo di quell'unione non si era mai spezzato. In Italia, Al Bano e Romina Power sono stati l'equivalente di Sonny e Cher: coppia nella vita e sul palco, simbolo di armonia familiare e romanticismo. Dai primi successi negli anni Settanta fino agli anni Ottanta, furono protagonisti della canzone italiana. «Felicità», presentata a Sanremo nel 1982, divenne il loro marchio di fabbrica, seguita da «Ci sarà» e «Sharazan». Ma la loro storia fu segnata da tragedie personali: la scomparsa della figlia Ylenia nel 1994 mise a dura prova il matrimonio. Nel 1999 arrivò la separazione, sia privata che artistica. Per anni non condivisero più il palco, finché, a sorpresa, nel 2013 tornarono a esibirsi insieme a Mosca. Quel ritorno non coincise con un riavvicinamento sentimentale ma commosse ugualmente milioni di fan. Oggi Al Bano e Romina sono l'emblema di una coppia che, pur «scoppiata», nell'immaginario collettivo resta unita. Infine gli ABBA, forse l'esempio più clamoroso di come la vita privata possa influenzare la musica. La band svedese, formata da due coppie (Agnetha Fältskog con Björn Ulvaeus e Anni-Frid Lyngstad con Benny Andersson) costruì un impero fatto di melodie, cori e armonie. Ma la pressione del successo mondiale e le tensioni personali minarono la stabilità delle loro relazioni. Tra il 1979 e il 1981 entrambe le coppie divorziarono. Eppure, in un curioso cortocircuito, quelle rotture alimentarono la creatività. «The winner takes it all» cantata da Agnetha è considerata una delle più grandi ballad della storia del pop e viene spesso letta come una confessione personale. Dopo lo scioglimento del gruppo, ognuno intraprese la propria strada, ma il mito degli ABBA rimane intatto ancora oggi. Il loro ritorno in studio nel 2021 con «Voyage» ha dimostrato che, anche dopo decenni e amori finiti, la musica può tenere insieme ciò che la vita spesso divide.
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