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Dazi, accordo Usa-Ue: tasse al 15% su auto e vino. Tariffe anche per i farmaci
Oggi 22-08-25, 08:14
La dichiarazione congiunta Ue-Usa sui dazi presentata ieri, che formalizza l'accordo politico raggiunto il 27 luglio scorso in Scozia, è, secondo la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, «l'accordo migliore possibile». La dichiarazione, che annuncia «un quadro per un'intesa sul commercio reciproco, equo ed equilibrato», arriva a risolvere alcune discrepanze che si erano rese evidenti tra le due parti dopo l'annuncio dell'accordo. Nel testo, l'Ue s'impegna nell'intenzione di eliminare i dazi sututti i prodotti industriali Usa e di fornire «accesso preferenziale al mercato» per diversi prodotti agroalimentari americani che Bruxelles definisce «non sensibili» (frutta a guscio, prodotti lattiero-caseari, frutta e verdura fresche e trasformate, alimenti trasformati, semi da piantare, olio di soia, carne di maiale e di bisonte e aragosta). Di conseguenza, l'Ue liberalizzerà l'accesso alla maggior parte delle esportazioni statunitensi di questo genere. Gli Stati Uniti, da parte loro, si impegnano ad applicare sui prodotti europei dazi per un massimo del 15%, tra cui rientrano automobili, farmaci, alcolici e vino. Su quest'ultimo, in particolare, l'Europa, con Italia e Francia in testa, aveva nei mesi scorsi esercitato continue pressioni affinché venisse escluso dalle tariffe, ma, come ammesso dal Commissario europeo per il Commercio Maros Sefcovic, «purtroppo non siamo riusciti» a inserirli nell'accordo». Anche se, ha aggiunto, «le porte non sono chiuse», perché «entrambe le parti hanno concordato di valutare altri settori in futuro, e questi sono una nostra priorità». Sulle auto, il tetto al 15% sarà applicato «il primo giorno dello stesso mese in cui sarà presentata la proposta legislativa dell'Ue» sui dazi zero per l'agroalimentare Usa, impegnandosi reciprocamente ad «accettare e riconoscere i rispettivi standard» nel settore dell'automotive. Misura questa che potrebbe finire col consentire alle auto omologate secondo le norme statunitensi, meno stringenti di a livello di sicurezza ed emissioni, di circolare in Ue. Mentre su acciaio e alluminio i partner «intendono valutare la possibilità di cooperare per proteggere i rispettivi mercati interni dall'eccesso di capacità produttiva». La dichiarazione conferma anche le cifre su cui l'Unione europea si è impegnata con gli Stati Uniti: acquisto di prodotti energetici per 750 miliardi di dollari entro il 2028 (per Gnl, petrolio e nucleare), 600 miliardi di investimenti da parte delle aziende europee, 40 miliardi in chip statunitensi e un «aumento sostanziale» negli acquisti di attrezzature militari e di difesa dagli Usa. Tra i settori europei esentati dai dazi, poi, ve ne sono diversi di importanza strategica, come aereonautica, farmaci generici, principi attivi e precursori chimici. Palazzo Chigi ha accolto la dichiarazione congiunta Ue-Usa come qualcosa che ha «fornito finalmente al mondo imprenditoriale un quadro chiaro del nuovo contesto delle relazioni commerciali transatlantiche». Per il Governo, insomma, alcuni punti fermi sono stati raggiunti, primo tra tutti l'aver «evitato una guerra commerciale» e posto le basi per «relazioni mutualmente vantaggiose». Senza dimenticare però i settori "critici" che potrebbero soffrire dell'import Usa, come l'agroalimentare, sul quale «Il Governo resta impegnato, per incrementare ulteriormente nei prossimi mesi, come previsto dalla dichiarazione congiunta, i settori merceologici esenti, a partire dal settore agroalimentare». E particolare impegno, ha fatto sapere Palazzo Chigi, sarà allo stesso tempo riservato alla conclusione di un'intesa su «acciaio e alluminio». «L'Italia ha sempre sostenuto un approccio costruttivo nel dialogo transatlantico» ha spiega il vicepremier Antonio Tajani, che ha poi ribadito: «Questo non è un punto d'arrivo, ma un primo passo verso una cooperazione che si estenderà a nuovi settori e consoliderà questa alleanza economica e strategica». Il ministro ha infine convocato le aziende nel pomeriggio di ieri per spiegare i dettagli dell'accordo.
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Il Sole 24 Ore
