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De Rossi abbraccia il Genoa: "Il destino mi ha portato qui, sarà grande amore"
Oggi 07-11-25, 17:53
E' il destino delle porte chiuse e dei portoni che si aprono. Daniele De Rossi non è mai banale e si affida alle metafore e alla forza delle coincidenze capace di combinare incontri verso direzioni perdute e ritrovate, per manifestare tutto il suo orgoglio nel vestire i panni di nuovo tecnico del Genoa. Tanta era la voglia di tornare ad allenare dopo il brusco addio alla Roma ma ancora di più incontrollabile era l'attrazione per un club "che ha un dna da vendere" per storia, amore e passione e per il quale il tecnico romano sente un legame comune profondo. A Genova ci si può arrivare in diversi modi ma quello che l'ha portato ad accettare questo incarico "è stato il destino perché tante volte si sono chiuse le porte per occasioni che mi sembravano impossibili da perdere", ha esordito DDR nel presentarsi nel giorno dell'antivigilia del suo debutto contro la Fiorentina. "A giugno ho avuto contatti con altre squadre... più che una strada fisica, mi viene da pensare a una strada metaforica. Alla fine sono arrivate queste opportunità, come tempo fa per la Roma. Il Genoa è una grande squadra. Per me è un grande onore, e lo dico pensandolo per davvero. Sono emozionato, contento e carico. Penso che questo ruolo vada ricoperto con onore e rispetto di dove si è", ha poi aggiunto con tutto la sua carica di empatia. A emergere nelle sue parole è soprattutto la parola amore. Quella ricambiata per la Roma e il Boca, (dove decise si chiudere la carriera da calciatore e che per storia ha le stigmate genovesi) ma che ora trova spazio anche altrove. "La Roma è la storia di una vita, il Boca è molto importante. Mi farebbe piacere andarmene tra qualche anno con un'altra tifoseria che mi vuole bene. La vita è piena di coincidenze. Il Boca ha la stessa filosofia dei romanisti. Quando smisi di giocare per la Roma scelsi il Boca proprio per quella passione. Qui mi sento al posto giusto, in cui può nascere un grande amore". Potrebbe nascere un'attrazione fatale dunque, che sarà però da alimentare con il lavoro, il sacrificio, i risultati e le vittorie. Per riportare in alto il Grifone. "Qui vanno tutti a mille. Tutti mi hanno dato disponibilità. Ho apprezzato la voglia di questi ragazzi. Trasmetterò il mio modo di essere al Genoa. Voglio vedere gente che pur di non perdere va oltre il proprio sforzo. So che non devo fare appelli ai tifosi, ma dobbiamo portarli dalla nostra parte. Dobbiamo far tornare il Ferraris un inferno". E' un richiamo alla passione più vera e l'abbraccio con la tifoseria l'avrà domenica al debutto contro la Fiorentina, match che per un altro scherzo del destino non potrà seguire dalla panchina perchè squalificato proprio a Marassi alla sua ultima contro la Roma. "Questa coincidenza mi fa sorridere. Non mi meritavo l'espulsione. Ovviamente la pagherò cara perché non mi piace per niente non essere a bordocampo. Da giocatore ho preso qualche rosso, da allenatore non ho fatto niente per meritarmelo". Ma va bene così, anche se avrebbe voluto un'altra avversaria al debutto: "Se avessi potuto scegliere la squadra da non affrontare ora sarebbe stata proprio la Viola". Il DDR 2 è pronto e non vede l'ora di iniziare a prendersi in mano il suo destino.
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