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Dopo la condanna per il tentato omicidio di Trump, cerca di uccidersi in tribunale
Ieri 23-09-25, 22:03
Non appena è stato dichiarato colpevole per aver tentato di assassinare Donald Trump in un campo da golf in Florida, ha tentato di suicidarsi in tribunale pugnalandosi al collo. Ryan Routh, 59 anni, è stato condannato per il tentato assassinio del tycoon e possesso di arma da fuoco. L'accusa ha affermato che ha trascorso settimane a pianificare come uccidere Trump prima di puntargli contro un fucile il 15 settembre 2024. L'uomo si è difeso sostenendo di non aver mai avuto intenzione di ammazzare nessuno. La giuria, composta da cinque uomini e sette donne, ha dichiarato Routh colpevole di tutti i capi d'accusa a suo carico dopo due ore di camera di consiglio. Dopo che i giurati stavano uscendo dall'aula, Routh ha cercato di tagliarsi la giugulare con una penna. Gli agenti lo hanno circondato, lo hanno preso e lo hanno trascinato fuori dal tribunale. Mentre la figlia Sara Routh urlava “papà, ti voglio bene, non fare niente. Ti tirerò fuori”. La giovane ha poi affermato che il caso contro il padre “era truccato”. Routh è stato riportato in aula ma non indossava più giacca e cravatta ed era ammanettato. Non c'erano tracce di sangue sulla camicia. Il giudice ha annunciato che sarà condannato il 18 dicembre prossimo. Rischia l'ergastolo. Gli avvocati difensori dell'uomo non hanno rilasciato dichiarazioni dopo il verdetto. Routh ha dichiarato ai giurati, nell'arringa finale, di non aver avuto intenzione di uccidere nessuno quel giorno: "È difficile per me credere che sia stato commesso un crimine se il grilletto non è mai stato premuto". Ha sottolineato di aver visto Trump mentre si dirigeva verso il “green” della sesta buca del campo da golf e ha osservato che avrebbe potuto sparare a un agente dei servizi segreti se avesse avuto intenzione di fare del male a qualcuno. Il Procuratore Generale Pam Bondi ha dichiarato in un post su X che il verdetto di colpevolezza “dimostra l'impegno del Dipartimento di Giustizia nel punire coloro che si impegnano in atti di violenza politica”. "Questo tentato omicidio non è stato solo un attacco al nostro Presidente, ma un affronto alla nostra stessa nazione", ha dichiarato Bondi. "Questo verdetto invia un messaggio chiaro. Un tentativo di assassinio di un candidato presidenziale è un attacco alla nostra Repubblica e ai diritti di ogni cittadino", ha dichiarato il vice Procuratore Generale Todd Blanche in una nota. "Il Dipartimento di Giustizia perseguiterà senza sosta coloro che cercano di mettere a tacere le voci politiche, e nessun nemico, straniero o nazionale, metterà mai a tacere la volontà del popolo americano". Routh era un operaio edile della Carolina del Nord che negli ultimi anni si era trasferito alle Hawaii. Autoproclamatosi leader mercenario, parlava apertamente a chiunque lo ascoltasse dei suoi piani pericolosi e talvolta violenti per intromettersi nei conflitti in tutto il mondo, secondo quanto riferito da testimoni. Nei primi giorni della guerra in Ucraina, cercò di reclutare soldati dall'Afghanistan, dalla Moldavia e da Taiwan per combattere i russi. A Greensboro, dove è nato, venne arrestato nel 2002 per aver eluso un controllo stradale e essersi barricato in casa con una mitragliatrice automatica e un carico di esplosivo. Nel 2010 la polizia perquisì un magazzino di proprietà di Routh e trovò un centinaio di oggetti rubati: utensili elettrici, materiali edili, un kayak e vasche idromassaggio. Venne condannato ma gli venne accordata la sospensione condizionale della pena.
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