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Duro colpo al clan Mazzarella: pioggia di arresti per i leader della Camorra di Napoli
10-07-2025, 15:51
Duro colpo al clan Mazzarella, uno dei due 'cartelli' della camorra egemoni nel territorio di Napoli e della sua provincia. Blitz all'alba della Polizia di Stato che ha eseguito 25 misure cautelari: 20 arresti di cui 18 in carcere e 2 ai domiciliari, e 5 divieti di dimora nel comune di Napoli, 57 le persone complessivamente sottoposte alle indagini della Squadra mobile di Napoli, coordinate dalla Dda partenopea; associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di stupefacenti, ricettazione, detenzione di armi clandestine e detenzione e porto abusivo di armi da sparo i reati contestati a vario titolo. Le indagini hanno permesso di far luce sulla ricostruzione e sull'attuale organizzazione del potente clan Mazzarella, confederazione criminale costituita da numerose articolazioni attraverso cui esercita il controllo su tutto il territorio napoletano, dai quartieri del centro (Forcella, Maddalena, Mercato, San Gaetano, Case Nuove) a quelli più periferici (San Giovanni a Teduccio), con ramificazione nei paesi vesuviani (Marigliano, Somma Vesuviana, San Giorgio a Cremano e Portici). È stata delineata la nuova struttura del clan, attualmente facente capo a Luciano Barattolo, 32enne nipote del capo storico Vincenzo Mazzarella, che oltre a svolgere un ruolo di coordinamento e indirizzo nei confronti delle diverse articolazioni del clan, opererebbe nella zona del rione Sant'Alfonso, detto il Connolo, roccaforte del clan. Le altre ramificazioni al centro delle indagini sono quelle dell'enclave di Forcella, guidata dalla famiglia Buonerba e nota con il soprannome di 'Capelloni', e quella di Poggioreale facente capo alla famiglia Nunziata, i cosiddetti 'Castagnari'. È il traffico e la vendita al dettaglio di droga il 'core business' del clan Mazzarella, che si avvale di una filiera collaudata di approvvigionamento delle numerose piazze di spaccio operanti nelle zone di sua competenza. Le modalità di vendita dello stupefacente spaziavano dalla classica cessione al dettaglio a quella, ormai sempre più utilizzata, della vendita 'delivery', effettuata su commissione telefonica in luoghi diversi, concordati di volta in volta con l'acquirente. Nel corso delle indagini è stato scoperto un autolavaggio, gestito da alcuni degli indagati, utilizzato dal clan come base logistica per stabilire contatti con gli acquirenti e per la conseguente vendita di droga. È stata inoltre ricostruita la gestione della cassa comune del clan: il reggente avrebbe gestito i proventi derivanti dalle attività illecite utilizzandoli in parte per il mantenimento dei detenuti e delle loro famiglie. Sono state poi ricostruite numerose estorsioni, ai danni di attività legali come una pizzeria e un cantiere nautico, ma anche illegali come la vendita di merce contraffatta. L'operazione, ha spiegato in conferenza stampa il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, "è importante perché ha permesso di liberare una parte della città e perché ha dimostrato che loro ci sono, ma ci siamo anche noi. C'è lo Stato e ci sono le forze dell'ordine". Gratteri ha definito il clan Mazzarella "una camorra di serie A, rimasta radicata al territorio, che lo controlla in modo capillare". Il clan Mazzarella "è capace di rigenerarsi con le nuove leve e sa rimettersi in sesto quando viene colpito dalle ordinanze", ha sottolineato il capo della Squadra mobile di Napoli Giovanni Leuci, evidenziando il fatto che "l'assoluta fedeltà al clan e alla famiglia Mazzarella sono una costante di questa indagine".
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