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È l'ora della pace? Putin propone negoziati in Turchia, Zelensky: lo aspetto
Ieri 11-05-25, 22:38
Il ritorno a "colloqui diretti" con l'Ucraina da tenersi a Istanbul in Turchia il prossimo 15 maggio. A poche ore di distanza dalla 'riunione dei volenterosi' a Kiev il presidente russo Vladimir Putin rimanda la palla nel campo ucraino rispondendo con una controproposta a quella di una tregua di 30 giorni avanzata da Kiev e dai suoi alleati. "Ora la decisione spetta a Kiev e ai suoi curatori", ha affermato il leader del Cremlino nella notte fra sabato e domenica. La risposta da parte dell'Ucraina non è tardata ad arrivare. Dopo aver aperto in mattinata alla possibilità di un incontro in serata Volodymyr Zelensky si è rivolto direttamente a Vladimir Putin affermando di aspettarlo giovedì in Turchia "personalmente" e augurandosi che dalla Russia non si cerchino "scuse" per evitare il confronto. "Attendiamo un cessate il fuoco completo e duraturo, a partire da domani, per fornire le basi necessarie alla diplomazia", ha aggiunto il presidente ucraino. Le dichiarazioni di Zelensky sono giunte poco dopo che dagli Usa si era alzata la voce di Donald Trump. Il presidente americano aveva invitato Kiev ad "accettare immediatamente" la proposta di Putin. "Almeno saranno in grado di determinare se un accordo è possibile o meno, e se non lo è, i leader europei e gli Stati Uniti sapranno a che punto è la situazione e potranno procedere di conseguenza", aveva spiegato il tycoon. Sul fronte europeo invece tanto la Francia quanto la Germania da un lato guardano alle parole di Putin come a un "primo passo" ma dall'altro chiariscono che "non può bastare". Secondo Macron, la proposta di Putin, "dimostra che sta cercando un modo per andare avanti, ma c'è sempre il desiderio da parte sua di guadagnare tempo". Questo - ha proseguito il presidente francese - è "inaccettabile" per gli ucraini, perché "non possono accettare colloqui paralleli mentre continuano a essere bombardati". Dello stesso tenore le dichiarazioni del cancelliere tedesco Friedrich Merz secondo cui "prima di tutto, le armi devono tacere prima che i negoziati possano iniziare". Una critica all'operato dei 'Volenterosi' è giunta invece da Marine Le Pen che, ospite della scuola di formazione politica della Lega a Roma, ha parlato di "ambiguità" da parte del presidente francese. "Sono d'accordo che non dobbiamo lasciare solo a Trump e Putin la ricerca di una soluzione, ma mi chiedo cosa stia facendo Macron per la pace, se sia questo il suo obiettivo, perché quello che sta facendo sembra più preparare la guerra", ha argomentato la leader del Rassemblement National. Intanto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha sentito sia lo stesso Macron che Vladimir Putin dicendosi assolutamente "pronto" ad ospitare i colloqui di pace fra Russia e Ucraina esattamente "da dove si erano interrotti", ovvero dalla città adagiata sul Bosforo già teatro di negoziati, poi non andati a buon fine, fra Mosca e Kiev nelle primissime fasi della guerra.
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