s

Ebrei vietati in Puglia, l'ultima del Califfo Emiliano: è bufera
31-05-2025, 07:17
All'ultima curva, spunta Michele Emiliano. Con la sua solita imponente falcata, «stavolta li lascio tutti alle spalle». E fu così che il gladiatore della Puglia si aggiudicò la kefiah d'oro: l'impavido amministratore che dice stop ai rapporti commerciali con Israele. Uno sprint in cui il Governatore fa terra bruciata intorno ad altri titolatissimi contendenti: la segretaria del suo partito, Elly Schlein, il suo conterraneo del M5S, Giuseppe Conte, e persino il duo Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che pure potevano vantare uno sterminato curriculum pro Pal. Per di più, Michele Emiliano prevale con la creatività: naturalmente, non è compito di una Regione determinare la bilancia commerciale con uno Stato. Vale l'intuizione: la Regione da lui amministrata (ancora per poco) è la prima a farlo. Insomma, scaltro e spregiudicato come sempre, anche ora che il suo mandato è agli sgoccioli e dovrà riorganizzarsi il futuro (in Parlamento ipotizzano i collaboratori). I fatti: nel tardo pomeriggio di giovedì, il Presidentissimo rilancia l'importantissimo annuncio: «Interrompiamo i rapporti con il governo Netanyahu». Insomma, lo stupore si diffonde tra le diplomazie mondiali; Emiliano stoppa Benjamin! Una strategia concordata per filo e per segno con il Pd, che, nella stessa giornata, presenta un ordine del giorno a prima firma di Michele Laforgia durante i lavori del Consiglio comunale di Bari. La musica è la stessa, gli intenti ancora più radicali: «L'amministrazione dichiara non gradita, anche per le prossime edizioni della Fiera del Levante e nei Saloni specializzati, la partecipazione in qualsiasi forma dello Stato di Israele o dei suoi rappresentanti». Perplesso il centrodestra: in pratica, da quando la Puglia è diventata uno Stato? Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega concordano una posizione comune: «Lo Statuto dell'Ente e il quadro normativo italiano non affidano di certo al Comune i temi di politica estera». Un po' allibito anche l'esponente della Lega, Giuseppe Carrieri: «Non spetta certo a noi sospendere rapporti commerciali o escludere Stati sovrani da fiere internazionali o selezionare interlocutori». Morale? L'intrepido Governatore si inventa competenze (che naturalmente non ha) per ritagliarsi un ruolo d'eccezione in vista della manifestazione pro Pal che si svolgerà a Roma il 7 giugno. Insomma, "secondo mai". L'ultima sparata di Michele Emiliano scorre sulle agenzie e l'avvocato romano (ma siciliano d'origine) Gianfranco Passalacqua reagisce d'impulso: «È ora di dire basta a questo strisciante antisemitismo». Così di getto scrive un esposto segnalazione al coordinatore nazionale per la lotta all'antisemitismo, che a Palazzo Chigi fa capo al generale Pasquale Angelosanto. Una puntuale ricostruzione, accompagnata dalle considerazioni finali: «Nell'attuale contesto, iniziative come quelle segnalate, provenienti peraltro da soggetti istituzionali, costituiscono un gravissimo vulnus». Secondo l'avvocato Passalacqua (storico legale di Vittorio Cecchi Gori): «Le decisioni assunte in Puglia alimentano la confusa e strumentale sovrapposizione tra governo israeliano, Stato di Israele, cittadini israeliani e ebrei non israeliani». Mette in guardia dall'annuncio strumentale del Governatore Michele Emiliano l'Unione delle associazioni Italia-Israele: «Esistono molti prodotti israeliani per cardiopatici e pazienti con sclerosi a placche. Anche quelli rientreranno nel blocco deciso dal Presidente?», si chiedono allarmati dall'associazione. Effetti concreti? Nessuno, ma tanta propaganda. E la corsa ad aggiudicarsi il trofeo pro Pal è scattata nel campo largo. Segretari, amministratori, parlamentari: una volata che vede Michele Emiliano vincitore di tappa. La gara sarà lunga.
CONTINUA A LEGGERE
10
0
0