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Ecco il verde di Gualtieri: alberi secchi e prati aridi nelle piazze del Giubileo
Oggi 19-06-25, 10:10
Qualcosa non va sul verde di Roma. Per rendersene conto è sufficiente guardare gli alberi appena piantati, e già secchi, in tante delle piazze riqualificate grazie ai fondi del Giubileo. Le nuove piante avrebbero dovuto offrire ombra e refrigerio lì dove non c'era e contribuire al ricambio di ossigeno di una città soffocata dal traffico,invece basta concedersi una passeggiata dalla stazione Termini e piazza della Repubblica, passando da piazza San Giovanni, per arrivare a piazza Risorgimento e lungotevere, per scoprire che le cose sono andate diversamente. Prati gialli e alberi rinsecchiti, anche di grosse dimensioni (costati quindi cifre considerevoli e in teoria più resistenti) che catapultano i passanti in un attimo in uno scenario da autunno inoltrato. Invece siamo a fine primavera e le chiome dovrebbero essere lussureggianti. Eppure, come previsto dai bandi affidati dal Comune per il Giubileo,le ditte appaltatrici dovrebbero occuparsi di garantire la salute delle piante per tutto il periodo di attecchimento, quindi da uno a due anni. Il Tempo in questi giorni ha svolto un piccolo censimento e i risultati parlano chiaro. BOLLETTINO DI GUERRA In piazza della Repubblica cinque lecci (circa un terzo di quelli presenti) sono completamente secchi. Si tratta di piante che nei vivai si vendono a prezzi che vanno da 137 euro (8-10 centimetri di circonferenza del tronco) a oltre 3.600 per le più grandi. Quelle scelte dal Comune dovrebbero costare in media 500 euro l'una. Poi piazza dei Cinquecento, che brulica di viaggiatori accaldati di per sé, dove ci sono sei alberi tra lecci e peri ornamentali (a seconda della specie vanno da cento a oltre 600 euro l'uno) che hanno fatto la stessa fine. In quest'area, seguita da Anas, secondo il Campidoglio per un certo periodo ci sono stati problemi di funzionamento dell'impianto di irrigazione. Fatto sta che gli alberi non sono stati sostituiti e altrettanti sembrano in sofferenza. Meglio è andata in piazza Pia, fiore all'occhiello dei cantieri targati Gualtieri: solo un leccio ha qualche foglia giallama sembra recuperabile. Basta superare la piazza, però, per imbattersi in cinque alberelli moribondi che campeggiano in uno spazio verde tra lungotevere Vaticano e via San Pio X. Poi la «nuova» piazza Risorgimento: anche qui, quattro esemplari tra cui alcunemimose non se la passano affatto bene.Abbiamo però trovato giardinieri all'opera per irrigare aiuole e vasi. Ancora nel rione Prati: alberi secchi - apparentemente platani - anche in viale Angelico. Dispiaciuti, celebriamo un «requiem» per il loro trapasso e andiamo oltre. Ma prima chiediamo al Campidoglio spiegazioni, ricevendo come risposta che, essendo ancora valida la clausola di attecchimento, saranno le ditte aloro spese a sostituire gli alberi morti. Il Comune, insomma,non spenderà un euro in più di quanto già sborsato con gli appalti.Ma qualcuno avrebbe dovuto o meno controllare che la cura delle piante venisse svolta a regola d'arte? La domanda resta aperta. SAN GIOVANNI BICOLORE È in piazza San Giovanni, appena riqualificata dal Comune, che troviamo una sorpresa. Guardando la Basilica, sulla sinistra il prato è verde ma sulla destra è arido. Cos'è successo? Lo chiediamo all'assessore capitolino ai Lavori pubblici, Ornella Segnalini, che rassicura sul funzionamento dell'impianto di irrigazione («ma comunque lo faremo verificare») puntando il dito più che altro sulle piastre messe sopra l'erba proprio sul lato destro della piazza durante il concerto del Primomaggio. In teoria, le coperture servivano a proteggere prato e lastre di pietra, di fatto però hanno finito per «lessare» l'erba. Stamattina comunque partiranno contromisure: «Iniziamo subito a dare acqua, perché secondo il vivaista che abbiamo contattato il prato si dovrebbe riprendere. Altrimenti valuteremo la sostituzione ma questo non è il periodo adatto», spiega l'assessore, che su piazza San Giovanni ha altre cose da dire: «Gli organizzatori del concertone - precisa Segnalini - hanno già sostituito le lastre rotte, però nel frattempo ci sono state altre due manifestazioni. Noi le avevamo recintate (le lastre, ndr) ma ci sono passati sopra comunque con i muletti e se ne sono rotte altre. Le sostituiranno, a loro spese,ma noi intanto ci stiamo dotando di una nostra scorta». Inevitabile ricordare che uno degli eventi in questione è la Piazza Pro Gaza del 7 giugno, promossa da Pd, M5s e Avs. Anche qui, la domanda resta aperta: il Comune dovrà correre ai ripari dopo ogni manifestazione a San Giovanni o forse vanno studiate regole diverse? FARE VERDE PROTESTA Oggi, in piazza della Repubblica, l'associazione ambientalista Fare Verde andrà a deporre lapidi simboliche e croci sotto gli alberi secchi. «Il verde romano sta morendo e non solo in centro. Il tema è centrale in tutta Roma - denuncia Lara Mignemi, del direttivo di Fare Verde Roma, alla quale fa eco Daniele Rinaldi (FdI) - Ad esempio la pineta di Ostia praticamente non esiste più. Come associazione avrei voluto incontrare l'assessore capitolino Sabrina Alfonsi, o almeno un dirigente del settore Ambiente, ma non è stato possibile». Secondo l'esponente di Fare Verde uno dei problemi è che «le ditte che svolgono i lavori non sono specializzate sul verde». Quindi commetterebbero errori. Come quello che, per Mignemi, l'assessore Alfonsi ha compiuto disseminando alberi in vaso alle fermate degli autobus: «Facevano pochissima ombra e si sapeva che sarebbero morti. È stato uno scempio, un'inutile tortura per quei poveri alberi» Piazza della Repubblica
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