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Eredità Agnelli: dalla Procura sì alla messa alla prova per John Elkann
Ieri 08-09-25, 19:29
Novità sulla vicenda dell'eredità Agnelli. A conclusione delle indagini preliminari sull'eredità di Marella Caracciolo, la Procura di Torino ha espresso parere favorevole alla richiesta di John Elkann di sospensione del procedimento con messa alla prova. La Procura, si legge in una nota a firma del procuratore Giovanni Bombardieri, ha depositato richiesta di archiviazione integrale per le posizioni di Lapo e Ginevra Elkann e Urs Robert Von Grünigen con riferimento alla contestazione di dichiarazione infedele e truffa ai danni dello Stato, e richiesta di archiviazione parziale per dichiarazione infedele, limitatamente a due annualità, per le posizioni di John Elkann e Gianluca Ferrero. La Procura torinese ha inoltre espresso parere favorevole alla richiesta di applicazione pena presentata da Ferrero e ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini al notaio Remo Maria Morone. "In particolare, sul piano della posizione reddituale e patrimoniale di Marella Caracciolo - scrive il procuratore - allo stato degli atti, risultano accertati redditi non dichiarati ai fini Irpef per un importo complessivo pari a circa 248,5 milioni di euro nonché una massa ereditaria non sottoposta a tassazione per un valore pari a circa 1 miliardo di euro. La quantificazione degli importi sottratti al Fisco è avvenuta, allo stato degli atti, sulla scorta dei plurimi, consistenti e convergenti elementi indiziari acquisiti dalla Guardia di finanza nel corso delle indagini, svolte attraverso approfondite perquisizioni presso società, studi professionali e abitazioni private riconducibili agli indagati, analisi della documentazione e delle copie forensi dei dispositivi acquisiti nonché audizioni di diverse persone informate sui fatti, che hanno permesso, sempre allo stato degli atti, di ricostruire come fittizia la residenza svizzera di Marella Caracciolo in relazione ai fatti in contestazione". Al riguardo, prosegue la nota firmata dal procuratore Bombardieri, "si è anche tenuto conto, tra l'altro, quale più aggiornato sviluppo delle indagini, dei riscontri a rogatorie internazionali appositamente attivate, tra cui quelle rivolte alla Confederazione elvetica e al Granducato del Lussemburgo. I pareri favorevoli espressi dell'Ufficio nella definizione del procedimento penale in corso sono conseguenti ai versamenti effettuati all'Erario a cura degli indagati per complessivi 183 milioni circa, sulla base dei processi verbali di constatazione notificati dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Torino, somma che estingue integralmente il debito tributario, comprensivo di sanzioni ed interessi".
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