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Esplosione al Prenestino, stazionari i due feriti più gravi. Attesa per i test sull'aria
Oggi 05-07-25, 12:32
Sono stazionarie nella loro gravità le condizioni cliniche dei due feriti più gravi per l'esplosione di ieri mattina a Roma, ricoverati all'Unità Operativa Complessa Grandi Ustioni dell'Ospedale Sant'Eugenio. Da quanto si apprende, per il 67enne addetto alla sicurezza del distributore e per il 58enne la prognosi resta sempre riservata. I due, investiti dalla deflagrazione causata dal Gpl nel distributore di via dei Gordiani, al Prenestino, sono stati portati nel nosocomio specializzato dell'Eur con ustioni di terzo grado, estese rispettivamente sul 55% e sul 25% della superficie corporea, oltre a lesioni da inalazione e barotrauma per l'esposizione diretta all'onda d'urto dell'esplosione. Sul fronte delle indagini la Procura di Roma ha ipotizzato i reati di lesioni e disastro colposo e attende l'informativa a cui stanno lavorando la squadra mobile di Roma e i carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) insieme ai Vigili del fuoco. Si attendono anche i dati dei rilevatori installati dall'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, in collaborazione con il Noe, per verificare la presenza residua di gas nell'aria per garantire l'incolumità dei cittadini che vivono in quella zona. Il campionatore è stato installato dai tecnici dell'Agenzia regionale della protezione ambientale e ci vorrà del tempo per ritirare il campione e fare le analisi. L'attività di campionamento, spiega Arpa Lazio, è necessaria per verificare la presenza e la quantità di sostanze chimiche inquinanti. Le procedure standard in occasione di incendi prevedono la ricerca di diossine, IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e PCB (policlorobifenili), in quanto si tratta delle sostanze che generalmente possono formarsi a seguito di eventi di questa natura.
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