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Esplosione durante lo sgombero di un casolare. Morti 3 carabinieri, fermati 2 fratelli
14-10-2025, 08:42
Un'esplosione improvvisa, un boato che ha squarciato il silenzio della campagna veronese. In pochi istanti un casolare di Castel d'Azzano, in provincia di Verona, si è trasformato in una trappola mortale per gli uomini delle forze dell'ordine impegnati in uno sgombero. Tre carabinieri sono morti, mentre tredici tra militari, poliziotti e vigili del fuoco sono rimasti feriti. Secondo le prime ricostruzioni, la deflagrazione sarebbe stata provocata da una delle persone barricate nell'abitazione. L'intero edificio, saturato di gas, è crollato travolgendo chi stava entrando per riportare la situazione alla normalità. Le forze dell'ordine erano intervenute per eseguire uno sgombero programmato da giorni di una casa colonica occupata da tre fratelli, tutti sulla sessantina. L'operazione, disposta dall'autorità giudiziaria, si è resa necessaria dopo anni di resistenza e precedenti tentativi falliti. Già nel 2024 uno dei tre occupanti si era cosparso di benzina minacciando di darsi fuoco, rendendo evidente la pericolosità della situazione. Per l'intervento di oggi erano stati mobilitati anche carabinieri dei Reparti speciali e agenti dell'Uopi, unità operative di pronto impiego della polizia di Stato, oltre ai vigili del fuoco, presenti come supporto tecnico. Quando le forze dell'ordine hanno tentato l'accesso all'abitazione, alcuni militari si sono calati dal tetto mentre altri hanno raggiunto la porta d'ingresso. È stato allora che si è percepito un forte odore di gas provenire dall'interno. Al momento dell'apertura della porta, la casa è esplosa in una deflagrazione devastante che ha investito carabinieri, poliziotti e pompieri. Tre carabinieri sono morti sul colpo, mentre oltre una decina di persone sono rimaste ferite, alcune in modo grave. Uno dei militari deceduti è stato estratto dalle macerie circa mezz'ora dopo lo scoppio. Sul posto sono intervenute numerose squadre dei vigili del fuoco e mezzi del Servizio di urgenza ed emergenza medica (Suem), già presenti in zona come supporto all'operazione. Da Venezia sono arrivati rinforzi con le squadre “Usar” (Urban search and rescue), impegnate nelle ricerche di eventuali persone intrappolate sotto le macerie. Secondo le prime informazioni raccolte dagli inquirenti, la casa sarebbe stata satura di gas e l'esplosione sarebbe stata innescata all'apertura della porta d'ingresso, forse tramite una bombola manipolata dall'interno. Dei tre fratelli presenti, una donna e un uomo di circa 60 anni sono stati fermati dalle forze dell'ordine. La donna, rimasta ferita, sarebbe la persona che avrebbe attivato l'esplosione. Il terzo fratello, invece, è riuscito a fuggire nei campi e al momento è ricercato nella zona. “Un bilancio terribile – ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi a ‘Uno Mattina' – con tre carabinieri morti e diversi feriti anche tra la polizia di Stato. Al momento dell'accesso forzoso si è sentito subito l'odore del gas e pochi istanti dopo è avvenuta la deflagrazione. È probabile che qualcuno dall'interno abbia attivato una bombola”. Il ministro ha definito l'accaduto “un drammatico esempio della pericolosità che si nasconde dietro operazioni di questo tipo”, esprimendo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime. Anche il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha espresso il proprio dolore: “La mia preghiera va ai tre carabinieri che, nello svolgimento del loro servizio, hanno perso la vita a Castel d'Azzano. Il mio pensiero è per i feriti, ai quali auguro di rimettersi presto in forze. Sono vicina con il cuore alle famiglie delle vittime, ai colleghi e a tutta l'Arma dei carabinieri”. L'esplosione di Castel d'Azzano rappresenta una delle pagine più tragiche per le forze dell'ordine degli ultimi anni. L'Arma dei carabinieri e la polizia di Stato hanno espresso cordoglio e solidarietà alle famiglie dei colleghi caduti. Mentre proseguono le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza dell'area, la procura di Verona ha aperto un'inchiesta per strage e disastro doloso, nel tentativo di chiarire le responsabilità di quanto accaduto.
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