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Faide e fake news sulle dimissioni. Ed è giallo sulla riforma del Conclave
22-02-2025, 07:43
Il dibattito sulla possibile Rinuncia al Ministero petrino (questa la dicitura canonicamente corretta) di Francesco che ha preso piede negli ultimi giorni pone degli interrogativi a cui non possiamo sottrarci. Prima questione: Bergoglio sta pensando davvero di lasciare, viste le sue condizioni di salute ormai indiscutibilmente precarie? Seconda: c'è un gruppo di pressione in Vaticano che spinge per il «metodo Ratzinger» pur di liberarsi del pontefice argentino? Terza ed ultima: che fine ha fatto la lettera di Rinuncia firmata da Francesco nel 2013? Andiamo con ordine. Che Bergoglio stia pensando seriamente di farsi da parte è una favola che solo chi non conosce l'uomo e il suo pervicace attaccamento alla Missione (e soprattutto allo scettro) può ritenere verosimile. D'altronde le sue condizioni di salute, per quanto precarie anche dal punto di vista estetico – ormai si muove esclusivamente in sedia a rotelle anche per brevissimi spostamenti – non compromettono l'uso della ragione, essendo il pontefice lucidissimo come sempre. Fu lui stesso, quando ammise pubblicamente che «Benedetto ha aperto comunque una strada», a riesumare un'arguta battuta del cardinale Francesco Marchetti Selvaggiani, indimenticato Vicario di Roma negli anni '30 e ‘40, anch'egli costretto sulla carrozzina verso il crepuscolo: «Non si governa con le gambe, ma con la testa». Perciò no, che Bergoglio stia attualmente pensando ad un passo indietro è pura fantascienza. La seconda questione è invece più delicata, perché gli stessi che avevano diffuso le veline listate a lutto hanno effettivamente ricalibrato il tiro, sollevando subdolamente un tema degno di riflessione: la Chiesa ha attualmente il suo capo visibile? E ancora: c'è attualmente una vacatio di potere nello Stato della Città del Vaticano? La risposta al secondo interrogativo è facilmente derubricabile ed è anche stavolta no, non c'è alcun vuoto governativo oltre il Portone di Bronzo. I dicasteri lavorano normalmente, i cardinali prefetti degli stessi pure, il Giubileo va avanti senza sosta. Se invece ci si chiede se il popolo di Dio, che non vede il Papa da otto giorni, sia in questo momento smarrito allora sì, il problema sussiste ed è inutile nasconderlo. Proprio su questo giocano stavolta i «corvi» con il loro “piano B”: insinuare il dubbio che il Papa non sia più in grado di proseguire e che lui stesso se ne starebbe rendendo conto. Si è anche molto parlato della famosa «lettera (di rinuncia) già firmata» subito dopo il Conclave del 2013 da utilizzarsi in caso di «impedimento serio e invalidante». Fu lo stesso Francesco, in un'intervista del 2021, a rivelare di averla data al cardinale Bertone ma di non sapere se poi fosse passata «al suo successore». Anche qui occorre una precisazione, perché di fregnacce se ne leggono fin troppe. La lettera in questione fu consegnata al cardinale Tarcisio Bertone non in quanto Segretario di Stato, ma perché all'epoca del Conclave del 2013 era anche il Camerlengo di Santa Romana Chiesa, quella figura che durante la Sede Vacante amministra temporaneamente lo Stato. Pertanto quel famoso documento dovrebbe semmai essere passato nelle mani del cardinale statunitense Kevin J. Farrel, succeduto a Bertone nel 2019, e non in quelle del Segretario di Stato, Pietro Parolin. La lettera di rinuncia di Francesco ha comunque due precedenti: quelle di Pio XII e Paolo VI. Pacelli la firmò quando venne a conoscenza di un piano nazista per il suo rapimento, Montini prima dell'intervento alla prostata in sedazione totale a cui fu sottoposto nel 1967. C'è poi una smentita della Sala Stampa vaticana in merito alla notizia data da RaiNews24 su un presunto incontro al Gemelli tra il Papa e il cardinale Gianfranco Ghirlanda. Perché questa strana nota? Perché Ghirlanda, raffinato canonista, è il porporato a cui Bergoglio ha da tempo affidato la possibile riforma del Conclave. Che il Papa voglia accelerare proprio su questo come prima controffensiva rivolta ai corvi? Conoscendolo, è molto probabile.
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