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Fedriga vuole il terzo mandato e si rimette al consiglio regionale. Tre ipotesi per Zaia
11-04-2025, 07:33
Si sa che le sentenze lasciano scontento qualcuno, e in questo caso a rimanere deluso per la decisione della Corte Costituzionale sul terzo mandato è anche il Governatore del Veneto Luca Zaia. La Consulta di fatto impedisce al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, di ricandidarsi per un terzo mandato, ma ha conseguenze dirette anche per il Veneto. «La sentenza, di natura tecnica, riguarda la Regione Campania. Letta la nota sintetica della Corte Costituzionale, in attesa del testo completo, non posso esimermi da alcune prime considerazioni. Senza entrare nel merito dei tecnicismi della legge campana, la Corte chiarisce che chi ha già ricoperto due mandati consecutivi non può candidarsi per un terzo. Si tratta, appunto, di un rilievo tecnico. C'è però un ulteriore elemento da approfondire. La Corte afferma nella nota che questo principio si applica a tutte le Regioni che si sono dotate di una legge elettorale. A questo punto, la domanda che sorge è: cosa accade nelle Regioni che non l'hanno adottata?», aveva detto a caldo Zaia. Ieri è tornato sull'argomento: «Sono fatalista, prendo atto che la partita è chiusa, dirò a tempo debito quello che farò in futuro. La partita è ancora aperta dal punto di vista politico». Che cosa intende? Secondo fonti venete per Zaia quella della Regione è una partita oramai chiusa e, appresa la decisione della Consulta, pensa già al futuro in un ruolo di primissimo piano di cui però ora lui non vuole parlare. È per questo che ha rimandato «a tempo debito» le sue dichiarazioni facendo intendere che ha una o più possibilità di rilievo dopo la felice parentesi regionale. Quello che noi vi possiamo anticipare è che il ruolo che lo vedrebbe protagonista potrebbe essere un Ministero con portafoglio (in caso di rimpasto del Governo), che vedrebbe Zaia tornare a Roma dopo l'esperienza al Ministero dell'Agricoltura. Ma si parla anche di lui in un ruolo alla guida di una delle grandi società partecipate dello Stato, mentre, invece, ci risulta molto più debole l'ipotesi di sindaco di Venezia. Insomma, Zaia non si sta leccando le ferite come qualcuno ipotizzava e per la Lega questa non una sconfitta. Come non lo è per il Friuli-Venezia Giulia, che vede il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ancora più tranquillo dopo la sentenza di mercoledì. «Mi piace molto fare il presidente di Regione e rispondere alla mia terra. La Corte Costituzionale sancisce che le Regioni a statuto ordinario devono stare dentro i principi previsti dalla norma nazionale, quindi il limite dei mandati, ed esclude le Regioni a statuto speciale, quindi anche il Friuli-Venezia Giulia, dal limite dei due mandati. Adesso sarà il Consiglio regionale ad occuparsene, spetterà alla volontà dei consiglieri se approvare il terzo mandato». È stato questo l'unico commento di Fedriga che combacia con quanto abbia appreso circa il clima post-sentenza: lui aspira a ricoprire nuovamente quel ruolo e non avrebbe alcuna intenzione di valutare ipotesi alternative. Anche perché la sentenza della Corte chiarisce che il limite si applica alle regioni con statuto ordinario quindi il Friuli, essendo non solo regione a statuto speciale, ma anche regione a statuto speciale che ha competenza esclusiva per quello che riguarda la legge elettorale, non si ritiene interessato dal limite imposto. Il futuro? Si deciderà a breve, perché all'interno della maggioranza è già stato condivisa la volontà di aprire un tavolo di confronto su tutta la legge elettorale, quindi anche sul terzo mandato. Un tavolo che dovrebbe essere formalizzato a breve e in quella sede verrà discussa anche l'ipotesi del terzo mandato. La volontà di Fedriga c'è come anche la fiducia nella sua persona, il ruolo di Zaia verrà definito a breve e sarà comunque di alto livello. Sembra quindi che l'unico ad avere problemi con il proprio partito sia proprio Vincenzo De Luca, che ad oggi non sembrerebbe avere una collocazione precisa per il post Campania.
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