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Feltri non ha dubbi sulla crisi diplomatica: “Sto con Salvini, senza ma e senza se. Macron irresponsabile”
Oggi 25-08-25, 14:20
Vittorio Feltri non ha dubbi sullo schieramento da sostenere nel conflitto a distanza tra Emmanuel Macron e Matteo Salvini. “Non ci vuole un genio per capire da che parte stare. Io sto con Salvini, senza ma e senza se, e non perché mi sia particolarmente simpatico quando fa battute che sembrano uscite da un bar sport, ma perché in questo caso ha detto l'unica cosa sensata che si potesse dire”, le parole del direttore editoriale de Il Giornale nella sua rubrica in cui risponde ai lettori. Poi Feltri continua così: “Macron si è offeso, poverino. Il presidente francese, che si atteggia a Napoleone redivivo, si è sentito ferito nell'orgoglio perché un ministro italiano gli ha ricordato che, se davvero vuole mandare truppe europee a combattere contro la Russia, allora dia il buon esempio e ci vada lui. È un consiglio logico, chi predica la guerra si metta l'elmetto e si rechi al fronte, invece di spingere altri a morire al posto suo. La verità è che i francesi soffrono di una cronica sindrome di superiorità. Hanno la puzza sotto il naso, si credono maestri di civiltà e diplomazia, ma quando parlano dell'Italia si lasciano andare a insulti volgari. Ma di quale offesa stiamo parlando? Salvini non ha oltraggiato il presidente francese, ha semplicemente demolito la sua idea folle di trascinare l'Europa intera in guerra contro Mosca. Perché, sia chiaro, l'invio di truppe europee in Ucraina significa una sola cosa, guerra aperta alla Russia, con rischio concreto di conflitto nucleare. Soltanto un irresponsabile può pensare che sia una buona idea”. “Salvini - scrive ancora Feltri - non ha usurpato alcun ruolo. È vicepremier, fa parte del governo, e se un giornalista gli chiede cosa ne pensa ha tutto il diritto anzi il dovere di rispondere. Chi sostiene che non debba parlare perché non è lui il presidente del Consiglio o il ministro degli Esteri afferma una sciocchezza. Siamo in una democrazia, non in una monarchia francese. La posizione italiana è chiarissima, ossia dell'esecutivo, e coincide con quella di Salvini o viceversa, mettila come ti pare. L'Italia non ha alcuna intenzione di spedire militari in Ucraina. Siamo per sostenere Kiev con aiuti e armi, non per mandare i nostri ragazzi a morire in una guerra che diventerebbe mondiale. Macron se ne faccia una ragione, può arringare quanto vuole, eppure nessun Paese europeo è disposto a seguirlo su questa via suicida. Se Macron si è offeso per una battuta di Salvini, allora significa che la sua idea non sta in piedi. La verità è che la Francia vorrebbe ancora atteggiarsi a potenza guida del continente, però la realtà le sbatte in faccia che la leadership europea oggi non parla francese, bensì italiano, e si chiama Giorgia Meloni. E a Macron, invece di convocare ambasciatori, converrebbe convocare un po' di buonsenso. Se ancora ne resta…”.
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