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Fratelli d'Italia supera il 30%: l'effetto dazi non si sente e l'occupazione cresce
Ieri 01-08-25, 10:33
Se ci si recasse oggi alle urne per le elezioni politiche, Fratelli d'Italia si confermerebbe nettamente primo partito nel Paese con il 30,2%, con un vantaggio di quasi 8 punti sul Partito Democratico, attestato al 22,5%. È la fotografia scattata per Esperia Italia dal Barometro Politico dell'Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento. Il Movimento 5 Stelle, invece, otterrebbe il 12%, mentre tornano di fatto appaiate le altre due forze di governo, Forza Italia e Lega, entrambe all'8,8%. Alleanza Verdi Sinistra avrebbe il 6,3%, mentre gli altri movimenti resterebbero sotto la soglia del 3%. Molto alta resta la tendenza all'astensione, con un'affluenza stimata oggi intorno al 60%. «Analizzando il trend elettorale dalle politiche a oggi – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – cresce di oltre 4 punti il consenso al partito della premier, che passa dal 26% del settembre 2022 al 28,9% delle Europee e supera oggi la soglia del 30%». L'indagine ha rilevato anche la fiducia degli italiani nei leader politici dei principali partiti: al primo posto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ottiene la fiducia del 44%. Sul podio, molto distanti, troviamo il ministro degli Esteri Antonio Tajani al 31% e la segretaria del principale partito di opposizione Elly Schlein al 30%. Dell'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte si fida il 27%, del vicepremier Matteo Salvini il 25%. «Risulta significativo - afferma Gino Zavalani, direttore editoriale di Esperia - che gli italiani confermino il sostegno a Giorgia Meloni nei giorni dell'accordo sui dazi. Questo perché la stragrande maggioranza degli italiani voleva un accordo con gli Usa e non la guerra commerciale. Gli italiani sanno che in politica estera si lavora in silenzio, si negozia a più livelli, e si costruiscono accordi. Per questo premiano chi ha scelto di stare nel campo della responsabilità e della prudenza». L'esecutivo manifesta entusiasmo anche per quanto concerne gli ultimi relativi all'occupazione. L'Istituto nazionale di statistica, infatti, ha fatto sapere che a giugno 2025, su base mensile, la crescita di occupati e inattivi (+0,1%, pari a +16mila unità) si associa al calo dei disoccupati. L'aumento coinvolge le donne, i dipendenti permanenti, gli autonomi e tutte le classi d'età, a eccezione dei 35-49enni, per i quali si registra un calo. Gli occupati diminuiscono anche tra gli uomini e i dipendenti a termine. Il tasso di occupazione è stabile al 62,9%. La diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-4,2%, pari a -71mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere ed è diffusa in tutte le classi d'età. Il tasso di disoccupazione cala al 6,3% (-0,3 punti), quello giovanile al 20,1% (-1,4 punti). La crescita degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,6%, pari a +69mila unità) interessa gli uomini e coloro che hanno meno di 50 anni di età, mentre tra le donne e chi ha almeno 50 anni il numero di inattivi è in diminuzione. Il tasso di inattività sale al 32,8% (+0,2 punti). L'incremento del numero di occupati si osserva anche confrontando il secondo trimestre 2025 con quello precedente (+0,4%, pari a +93mila unità rispetto al primo trimestre 2025). Soddisfazione, quindi, da parte del presidente del Consiglio, che si ritiene soddisfatta per i numeri confortanti che arrivano dalle statistiche: «Siamo orgogliosi – scrive sui social - dei risultati che la nostra nazione sta continuando a ottenere sul fronte del lavoro. I nuovi dati diffusi dall'Istat confermano, ancora una volta, la costante crescita dell'occupazione e il calo della disoccupazione. Abbiamo un grande potenziale e continueremo a sostenere sempre di più e con misure concrete le nostre aziende e tutto il tessuto produttivo. Lo meritano i cittadini, lo merita l'Italia».
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