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Fumarola abbatte Landini: "Non prendo lezioni da chi ha firmato accordi da zero virgola". Scontro aperto Cgil-Cisl
Ieri 19-07-25, 11:16
È scontro aperto tra sindacati. La segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, nella giornata conclusiva del XX congresso confederale, ha usato parole nette per replicare aspramente all'intervento del leader della Cgil, Maurizio Landini, che nella stessa sede ha lanciato l'invito a evitare "caricature reciproche". "Da questo palco ci hanno chiesto di evitare caricature, siamo molto d'accordo ma la caricatura l'ha fatta chi ha tentato di darci improbabili insegnamenti", ha scandito Fumarola, che poi ha proseguito senza esclusione di colpi. "È bene ricordare - ha tuonato la numero uno della Cisl facendo riferimento alle critiche mosse alla legge sulla partecipazione - che la contrattazione articolata l'abbiamo inventata noi a Ladispoli all'inizio degli anni 50, e che sarebbe stato meglio leggerla la legge 76, che valorizza e rafforza sensibilmente la contrattazione collettiva, facendola avanzare, per incidere maggiormente nella formazione delle decisioni aziendali". Non è mancata una bordata dalle tinte forti: "È un lavoro usurante quello di transitare da un'eroica sconfitta all'altra. Noi non accettiamo lezioni neanche sui contratti pubblici da parte di chi per anni, con altri governi, ha firmato accordi da zero virgola senza battere ciglio", ha affermato Fumarola, sottolineando "il valore irrinunciabile del pluralismo sindacale". L'esistenza di più sensibilità sindacali, ha precisato, "è stata e resta una ricchezza per la democrazia. La Cisl crede nel pluralismo perché nessuno da solo può avere il monopolio della rappresentanza del mondo del lavoro, nessuno può pensare di esercitare un'egemonia che esiste solo nella testa di qualche reduce del 900". Più che alle parole, quindi, bisogna pensare ai fatti. Per Fumarola, l'unità sindacale non si può solo invocare. Per concretizzarla, al contrario, bisogna accettare le difficoltà e "sciogliere alcuni nodi di fondo". "Non si può parlare ogni giorno di fare fronte comune e poi rifiutare il dialogo sociale e il patto per il paese; non si può predicare l'autonomia del sindacato e poi invocare ad ogni problema una legge dello Stato che sostituisca la contrattazione e la nostra responsabilità; non si può rivendicare il potenziamento della contrattazione collettiva e contemporaneamente opporsi alla attuazione della legge 76", ha proseguito la sindacalista. Il congresso, ha spiegato, "ci consegna una convinzione chiara: per affrontare adeguatamente le sfide che abbiamo di fronte è urgente un nuovo patto sociale. Molte associazioni delle imprese sono venute qui a dirci che condividono la necessità di un patto sociale per governare le transizioni e il nuovo scenario globale".
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