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Garlasco, c'è un secondo scontrino agli atti del fascicolo a carico di Andrea Sempio
Oggi 04-10-25, 11:34
C'è un secondo scontrino agli atti del fascicolo a carico di Andrea Sempio, il 39enne indagato con l'ipotesi di omicidio in concorso con ignoti o Alberto Stasi per il delitto di Garlasco. Si tratta di un altro tagliando dello stesso parcheggio di Vigevano dove l'indagato si era già recato la mattina del 13 agosto 2007, quando venne uccisa Chiara Poggi. Il mistero del secondo scontrino A trovare il nuovo scontrino sono stati gli inviati di Quarto Grado, il programma condotto dal giornalista Gianluigi Nuzzi. Il biglietto, pinzato assieme al tagliando originale del 13 agosto, risale al giorno successivo all'omicidio di Chiara Poggi, ovvero il 14 agosto, ed è stato stampato alle ore 17.32 (l'orario di inizio sosta). Come ricostruito nel servizio andato in onda durante la puntata di ieri sera, erano stati i genitori di Andrea Sempio a consegnare il secondo scontrino agli avvocati del figlio, quando il ragazzo era stato indagato per la prima volta nel 2016, ma per molto tempo hanno creduto che fosse andato perso. Raggiunto dagli inviati del programma, Giuseppe Sempio, papà del 39enne, ha ricordato che quel pomeriggio era andato “su con Andrea alla Feltrinelli” di Vigevano per “comprare un libro che cercava lui”. Sentita dagli investigatori dell'epoca, la responsabile del punto vendita aveva fatto mettere a verbale che durante l'estate del 2007 la libreria non aveva effettuato chiusura per ferie, rispettando i seguenti orari di apertura: dalle 14.30 alle 19.30. E dunque, come è emerso dalle indagini, la mattina del 13 agosto, quando l'indagato si era recato sul posto la prima volta, il negozio era chiuso. Perché lo scontrino potrebbe essere importante per le indagini La questione dello scontrino è considerata rilevante ai fini investigativi poiché, secondo alcuni, Sempio se ne sarebbe servito per precostituirsi un alibi. Il ragazzo, infatti, consegnò una copia del primo tagliando ai carabinieri di Vigevano il 4 ottobre del 2008, quando venne sentito per la seconda volta come persona informata sui fatti. In questo contesto, risulta molto interessante un passaggio della nota redatta dai carabinieri di Milano nel 2020, che recita quanto segue: "È quantomeno inusuale procurarsi un alibi senza avere un motivo apparente di riconducibilità diretta al fatto omicidiario”. Intervistata da Quarto Grado, Daniela Sempio, madre del 39enne, ha spiegato che è sua “abitudine conservare tutto”. E l'avvocato Massimo Lovati, legale dell'indagato, ha confermato: “Conservano sempre tutto”. Ma il dubbio resta: perché tenere anche il secondo scontrino?
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