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Gaza City, al via l'assalto finale con droni e tank. Katz: "La città sta bruciando"
Oggi 16-09-25, 07:33
La notizia è stata data nella notte italiana da Axios: Israele ha avviato l'operazione terrestre per l'occupazione capillare della città di Gaza. Impegnati nell'operazione decine di carri armati che operano con il supporto aereo e, ovviamente, un massiccio numero di fanti. Negli ultimi giorni le IDF avevano gradualmente ampliato gli attacchi aerei dentro e intorno alla città, ma si erano astenute dall'invio delle truppe di terra nella città settentrionale densamente popolata, dove si ritiene che centinaia di migliaia di palestinesi abbiano trovato rifugio. Secondo fonti locali, si conterebbero già decine di vittime tra la popolazione. "Gaza sta bruciando" e "le Idf stanno colpendo le infrastrutture terroristiche con il pugno di ferro". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz dopo che nella notte è iniziata l'operazione militare per occupare Gaza City. "I soldati dell'Idf stanno combattendo eroicamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas", ha aggiunto Katz. "Non cederemo né torneremo indietro finché la missione non sarà completata", ha aggiunto. Nella notte sono cominciate a giungere le prime testimonianze dei residenti di Gaza City, sulla quale i bombardamenti si sono intensificati a partire dalla mezzanotte. Si parla di un numero indefinito di persone uccise e di civili intrappolati sotto le macerie, anche se un primo bilancio parla di 62 morti. In una conferenza stampa, una manciata di ore prima, il Segretario di Stato americano Marco Rubio - in visita ufficiale in Israele - aveva di fatto dato il placet di Washington all'offensiva israeliana nel territorio devastato. A confermare lo scatenarsi dell'offensiva terrestre è stato del resto lo stesso Rubio il quale ha avvertito che Hamas "ha solo pochi giorni per concordare un cessate il fuoco". "Gli israeliani - ha dichiarato il Segretario di Stato americano - hanno avviato le operazioni" a Gaza City, "quindi crediamo di avere una finestra di tempo molto breve per raggiungere un accordo" con il movimento islamista palestinese, ha detto Rubio ai giornalisti. "Non abbiamo più mesi", ma - ha aggiunto prima di mettersi in viaggio alla volta del Qatar, dove proseguirà il suo tour diplomatico - "probabilmente qualche giorno e forse qualche settimana". "La nostra scelta numero uno è che tutto questo si concluda con un accordo negoziato in cui Hamas dica: 'Smilitarizzeremo, non rappresenteremo più una minaccia', ha affermato il diplomatico statunitense di alto rango. "A volte, quando si ha a che fare con un gruppo di selvaggi come Hamas, questo non è possibile, ma speriamo che possa accadere", ha aggiunto Rubio. Il Segretario di Stato ha anche affermato che il Qatar è l'unico Paese in grado di mediare su Gaza, nonostante sia ancora fresca la memoria dell'attacco - peraltro fallito - israeliano contro i leader di Hamas nell'emirato martedì 9 settembre. "Ovviamente, devono decidere se vogliono farlo o meno dopo la scorsa settimana, ma vogliamo che sappiano che se c'è un Paese al mondo che potrebbe contribuire a porre fine a questa situazione attraverso i negoziati, quello è il Qatar", ha affermato.
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