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Gaza "Riviera del Medio Oriente": ecco il piano di Trump. Tutte le reazioni
05-02-2025, 22:12
"Prendere il controllo" della Striscia di Gaza per "portare la stabilità nella Regione" e farla diventare la "Riviera del medioriente" dove "tutti coloro che vorranno viverci" potranno farlo "in pace e in una situazione molto migliore". Il piano di Donald Trump per il futuro dell'enclave palestinese - che a suo dire "tutti amano" - deflagra nel complesso scacchiere mediorientale. Il tycoon ha presentato la sua idea nel corso di una conferenza stampa con il presidente israeliano, Benjamin Netanyahu, nella notte italiana fra martedì e mercoledì procedendo poi a delle precisazioni ad alcune ore di distanza. Prima di tutto Trump ha sottolineato che, a differenza di quanto ventilato, non ha preso "alcun impegno" per l'invio di militari Usa a Gaza. Inoltre, il ricollocamento dei palestinesi da lui previsto per effettuare la bonifica del territorio sarà "temporaneo" e, in ogni caso, qualsiasi passo sarà discusso "con gli Alleati nella regione". Egitto e Giordania, i Paesi che secondo il presidente americano sarebbero i più idonei per la ricollocazione dei palestinesi, hanno già espresso il loro parere negativo, e critiche sono arrivate da tutto il mondo. "Ogni spostamento forzato di persone equivale a una pulizia etnica", ha detto il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ma dalla Cina alla Russia passando per l'Europa il ritornello, pur con diverse sfumature, è stato lo stesso. Il ministero degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha ribadito che la posizione dell'Italia è quella dei "due popoli due Stati" e che lo scenario migliore per il futuro di Gaza sia quello di "una fase di transizione, meglio se a guida araba". Commenti duri a quanto dichiarato da Trump sono arrivati ovviamente dal fronte palestinese. Il presidente dell'Anp, Mahmoud Abbas, ha espresso un "forte rifiuto" in quanto "i legittimi diritti dei palestinesi non sono negoziabili". Hamas invece ha parlato di una "posizione razzista" in linea con quella "dell'estrema destra israeliana". Proprio da quell'ala del governo Netanyahu è arrivato un plauso all'idea di Trump ma, in linea generale, tutto l'esecutivo israeliano ha accolto con favore la sponda del tycoon. "Gaza nella sua forma precedente non ha futuro. Bisogna trovare un'altra soluzione, ed è ciò che il Presidente Trump sta cercando di fare", ha detto il ministro degli Esteri, Gideon Saar. Secondo alcune fonti gli stessi vertici israeliani non erano stati informati dell'idea di Trump e lo stesso vale per la stretta cerchia del presidente americano che ne avrebbe parlato solamente con pochissime persone. A dire di alcuni media Usa dietro il piano ci sarebbe Jared Kushner. L'ex consigliere della Casa Bianca e genero del presidente americano in un discorso tenuto l'anno scorso presso l'università di Harvard aveva elogiato il potenziale "estremamente prezioso" di Gaza. "È una situazione un po' spiacevole, ma penso che dal punto di vista di Israele farei del mio meglio per far andare via la gente e poi ripulire la situazione", aveva aggiunto ancora. I mediatori della tregua, i cui colloqui per l'attuazione della seconda fase sono alle battute iniziali, temono che l'esternazione di Trump possa far saltare il banco. "L'accordo è fragile - hanno sottolineato fonti vicine al dossier di Egitto e Qatar - ma questo potrebbe stravolgere tutto".
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