s

Giovanni Allevi si confessa: "La mia malattia è diventata musica"
03-06-2025, 19:37
Quattro concerti evento a Roma, Taormina, Venezia e Firenze intitolati «Musica dall'anima». Dal 20 giugno al 19 luglio Giovanni Allevi sarà in giro per l'Italia per eseguire i suoi grandi successi e presentare il nuovo concerto per violoncello e orchestra MM22 composto in una stanza d'ospedale durante la malattia. Perché i nuovi concerti si intitolano «Musica dall'anima»? «È come se ci fosse un'energia che esplode dal cuore e investe il mondo esterno senza chiedere nulla in cambio. Non temo più il giudizio degli altri. È una nuova libertà che ho conquistato dopo aver attraversato la sofferenza della malattia». Quali sono stati i momenti più difficili della sua lotta contro il mieloma? «Il primo è stato quando mi hanno comunicato la diagnosi al telefono. L'ho vissuta come una sentenza. All'improvviso ho visto crollare le mie certezze e mi sono sentito smarrito. Mi sono chiesto se sarei sopravvissuto o se il dolore sarebbe aumentato. Ma la diagnosi è il primo passo verso la guarigione. Il secondo momento è venuto nel mezzo della degenza quando pesavo solo 63 chili, senza capelli e non sapevo se le terapie avrebbero avuto effetto. Ero in bilico tra la vita e la morte». Cosa l'ha aiutata di più in quei momenti? «Mi ha dato forza comporre musica. In quella stanza d'ospedale, che per me è sacra, ho composto il nuovo concerto per violoncello e orchestra. L'ispirazione mi è venuta trasformando in note la parola mieloma seguendo un procedimento matematico utilizzato anche da Bach. Distraendomi dalla disperazione ho avuto un assaggio del potere curativo della musica. Mentre componevo il concerto, sognavo di dirigerlo per festeggiare la mia vittoria sulla malattia. In realtà si tratta di una vittoria provvisoria perché dal mieloma non si guarisce mai. Ma la gioia che mi attende sul palco sarà indescrivibile». Adesso come si sente? «Sto continuando le cure. Provo una sorta di malessere fisico, come se avessi la febbre. Di notte quando mi sveglio a volte ho paura del futuro ma cerco di restare aggrappato al presente senza perdere l'incanto per il fatto di essere ancora semplicemente vivo. Il mieloma multiplo è un mostro. È come se fosse un enorme gatto a cui ho fatto le carezze sotto al mento e, per un attimo, si è ammansito, fa le fusa, si è addormentato. Sta lì ma è probabile che quando si sveglierà mi salterà addosso e mi mangerà in un boccone solo». L'adagio del suo nuovo concerto MM22 si intitola «Nostalgia» ed è il primo brano di musica classica pubblicato come singolo. Qual è l'importanza di questo evento? «La musica classica contemporanea contiene due elementi: una forma che resiste nel tempo e un contenuto che vive nel presente, sempre nuovo e diverso. Ma non c'è un ossimoro tra classico e contemporaneo. Sono due dimensioni dello spirito». Il ministero dell'Istruzione ha appena istituito l'Orchestra della scuola italiana. Cosa pensa dell'iniziativa? «È lodevole. Il mio sogno è che lo studio di uno strumento si estenda a tutti gli studenti e non solo a quelli delle classi sperimentali. Questo vuol dire creare davvero una generazione di musicisti. Con l'Orchestra della scuola italiana si offrirà ai ragazzi una percezione diversa della musica che non è solo quella di largo consumo che sono abituati ad ascoltare». Nei suoi 4 concerti evento sarà accompagnato sul palco da altrettanti ospiti: Alessandro Barbero, Vito Mancuso, Luciano Floridi e Amalia Ercoli-Finzi. Perché ha deciso di coinvolgerli? «Ho attraversato la malattia cercando di mantenere vivo il mio spirito filosofico. Quando gli organizzatori mi hanno proposto di invitare ospiti sul palco pensavano che avrei scelto musicisti come me. Invece li ho spiazzati con un'idea inedita che coinvolgerà personalità eccezionali con cui dialogare su temi importanti come eresia, sacro, follia e bellezza. Saranno 4 momenti dedicati alla riflessione che precederanno l'esecuzione del mio concerto per violoncello e orchestra». Il 20 giugno alle Terme di Caracalla di Roma dialogherà di eresia con Barbero. Lei si è mai sentito un eretico? «Tante volte nella mia carriera sono stato definito l'eretico della musica classica. Ma l'ho preso come un complimento anche se nella storia gli eretici non hanno fatto una bella fine. Sarà interessante affrontare un argomento del genere con Barbero che si è dimostrato altrettanto entusiasta. E ne sono onorato». Nella scaletta ci sarà spazio anche per i suoi grandi successi? «Certo. Inizierò con il pianoforte solo, poi si aggiungerà l'Orchestra sinfonica italiana con cui eseguirò i miei brani più famosi. Nella prima parte ci sarà un'immersione nelle musiche più significative della mia storia di compositore». Dopo «Musica dall'anima» continuerà a girare l'Italia dal vivo? «Si tratterà di 4 eventi unici che non credo di ripetere. Voglio prima rimettermi in forma fisicamente. Devo continuare terapie molto debilitanti e devo fortificarmi nello spirito. Per il momento mi tiro fuori dal turbine dei concerti e vivrò questi eventi estivi nel modo più intenso possibile».
CONTINUA A LEGGERE
5
0
0
Il Tempo
14:09