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Greta sfida Israele: "Propaganda genocida". E sul Tevere sfila la Flotilla de' noantri
Oggi 07-09-25, 07:17
Più che il richiamo della foresta, è il richiamo delle acque. Mentre Greta Thunberg rafforza la sua posizione di capitana della Global Sumud Flotilla a bordo di un'imbarcazione che ha un consumo di carburante tutt'altro che sostenibile, a Roma i ProPal affollano piazza del Campidoglio e navigano sul biondo Tevere intonando frasi dal sapore antisemita. Con il vento che le sferza i capelli e un vessillo della Palestina che ondeggia sullo sfondo, l'attivista svedese dà voce a messaggi roboanti contro Israele e promette di non indietreggiare di un millimetro. Armandosi dello snobismo di chi non teme le prove di forza della Marina Militare dello Stato ebraico o di essere presto trattata come terrorista, l'astro delle sinistre mondiali liquida la questione bollandola come «parte della propaganda genocida» volta a «mettere a tacere coloro che sono solidali con la Palestina». Le minacce dei funzionari israeliani «non sono solo infondate e ingiuste, ma costituiscono una chiara violazione del diritto internazionale umanitario e delle Convenzioni di Ginevra. La nostra missione è pacifica, del tutto legittima e fondata sull'urgente necessità di fornire aiuti umanitari ai palestinesi di Gaza, facendo allo stesso tempo tutto il possibile per garantire che l'attenzione globale sia rivolta alla Palestina», scandisce. In barba alle politiche green per le quali si è sempre battuta e alla coerenza che una causa del genere richiederebbe, Greta punta a «rompere l'assedio» salendo su una nave che, dati alla mano, brucia fino a 45 litri di diesel all'ora e sentenzia sui «crimini di guerra israeliani». Il popolo di Gaza, continua con toni da condottiera, «ha il diritto di scegliere cosa far entrare e uscire dalle proprie acque territoriali e dovrebbe avere il diritto sovrano di utilizzare il proprio mare per il commercio, la pesca, i viaggi, ma l'attuale assedio imposto da Israele a Gaza, che è illegale e disumano, impedisce loro di esercitare tali diritti». Poi il cortocircuito: facendo risuonare la parola-bandiera della galassia ProPal, «genocidio», Thunberg rilancia la sua missione, definisce le dichiarazioni di Tel Aviv «disperate» e «imbarazzanti» e garantisce una mobilitazione più vasta mai. L'enfant prodige e mascotte, tuttavia, non è sola. Anche a Roma la protesta, che assume i connotati di un comizio politico, viaggia via acqua. A fomentare le folle per non lasciare la Flotilla in mare da sola ci pensa la Cgil di Maurizio Landini, che chiede di «fermare la barbarie» e organizza presidi o cortei nelle piazze di tutta Italia. Numerose sono anche le realtà che, riunite in piazza del Campidoglio e sotto gli occhi attenti del sindaco Roberto Gualtieri, presenziano all'iniziativa capitolina per denunciare «l'ignobile massacro nei confronti della popolazione civile palestinese, il blocco degli aiuti umanitari, i bombardamenti e lo sfollamento forzato configurano un vero e proprio genocidio». «Restare in silenzio è inaccettabile e noi siamo a fianco della Flotilla», afferma il primo cittadino. Nella Capitale i ProPal - è il caso di dirlo - sono un fiume in piena e ondeggiano sulle acque della città. È il Tevere a farsi eco di solidarietà verso chi solca il Mediterraneo. Un battello, partito da Lungotevere Tor di Nona, all'altezza di Castel Sant'Angelo, e addobbato con i colori del popolo della Striscia, naviga al tramonto con un centinaio di manifestanti e attivisti pronti a scandire cori che sfociano presto nel terreno degli slogan antisemiti. Se sulla maglietta di uno dei «marinai» si legge «Make Israel Palestina Again» (chiaro riferimento all'auspicio di una cancellazione dello Stato ebraico), qualcun altro mastica un proclama da sempre divisivo. «From the river to the sea, Palestine will be free», urlano. Le giustificazioni stanno a zero e le intenzioni sono chiare: in quelle parole, se ben analizzate, non è poi difficile leggere l'intento di allontanare dall'immaginario collettivo la soluzione più efficace, quella dei due popoli e due Stati.
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