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I dubbi sulle chiamate tra Sempio e Marco Poggi. Giletti: il documento "sconcertante"
23-09-2025, 11:26
La nuova inchiesta sul delitto di Garlasco ruota attorno al nome di Andrea Sempio, indagato dalla procura di Pavia con l'ipotesi di omicidio in concorso con ignoti o Alberto Stasi. I sospetti sul 39enne sono alimentati da alcune circostanze mai chiarite fino in fondo. Come, ad esempio, le telefonate che effettuò a casa Poggi cinque giorni prima che Chiara fosse uccisa, il 13 agosto del 2007. Una circostanza che è stata approfondita nel corso della prima puntata de Lo Stato delle cose, il programma di Rai 3 condotto dal giornalista Massimo Giletti. Le telefonate di Sempio Com'è noto, sotto la lente degli inquirenti ci sono tre telefonate che Sempio, amico di Marco Poggi, il fratello di Chiara, fece tra il 7 e l'8 agosto del 2007. Sentito dagli investigatori dell'epoca, l'allora 19enne spiegò di aver chiamato a casa Poggi perché non riusciva a mettersi in contatto con l'amico, il quale si trovava in vacanza a Falzes, in Trentino, con i genitori. In particolare riferì che il telefono di Marco non era raggiungibile. Nel corso della trasmissione, Giletti ha mostrato un documento che, a detta del giornalista, solleverebbe alcuni interrogativi sulla veridicità delle dichiarazioni rese al tempo dal ragazzo. L'informativa dei carabinieri Il documento in questione, che il conduttore definisce "sconcertante", è un'informativa dei carabinieri di Milano risalente al 2020, anno in cui Sempio venne nuovamente indagato per il delitto e poi prosciolto. In un passaggio si legge: “Sembra strano che il cellulare di Marco Poggi risultasse irraggiungibile, mentre quello dei genitori aveva effettuato numerose chiamate”. Nelle righe successive, i militari dell'Arma precisano che, all'epoca, sulle utenze mobili era attivo un servizio che prevedeva l'invio di un sms di notifica da parte del gestore, per informare il cliente delle chiamate ricevute nel caso in cui la linea fosse occupata o fuori copertura. E dunque: “Viene da chiedersi - scrivono ancora i carabinieri nell'informativa - come mai Marco Poggi non avesse richiamato Andrea Sempio, qualora fosse stato davvero irraggiungibile". Sta di fatto che i tabulati telefonici del fratello di Chiara non vennero mai analizzati e dunque, non ci sono riscontri concreti alle dichiarazioni di Sempio riguardo ai tentativi di chiamare l'amico in montagna. “È una vergogna non aver acquisito i tabulati”, ha commentato Giletti. La reazione degli avvocati Il servizio ha suscitato la reazione degli avvocati Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, e Antonio De Rensis, che assiste Alberto Stasi, entrambi ospiti del programma. “Questa circostanza delle telefonate non ha alcun rilievo ai fini del fatto omicidiario”, ha tuonato Lovati. Immediata la replica di De Rensis: “Con Alberto invece vale tutto”. Sulla vicenda è intervenuto anche l'ex comandante dei carabinieri di Vigevano Gennaro Cassese, che condusse le prime indagini sul delitto di Garlasco. Intervistato dalla giornalista Ilaria Petracalvina, Cassese ha rivelato: “Non fu fatta mai nessuna verifica sui tabulati di Marco Poggi perché non c'era nessun elemento che collocasse Sempio sulla scena del crimine. Adesso sarebbe diverso”.
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