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Il cetriolone di Lagarde, la presidente della Bce scopre al mercato che i prezzi (per colpa sua) sono alti...
29-10-2025, 07:39
La divinità laica del Vecchio Continente, Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea si materializza a Firenze tra i banchi del Mercato di Sant'Ambrogio, tempio profano dei salumi e delle verdure. Immaginate la scena: la ex avvocatessa di lusso, con il suo tailleur da 5.000 euro e l'aria di chi ha appena sfogliato un bilancio da trilioni, si aggira tra pomodori e formaggini, dispensando perle di saggezza ai venditori attoniti. «Ho controllato i prezzi del cibo molto attentamente», confessa con quel sorriso da spot pubblicitario, «sì, sono aumentati, ma molto meno rispetto a due anni fa. Ora sono ancora in aumento, ma dobbiamo assicurarci che continuino a scendere, perché il cibo è importante». E poi, per non farsi mancare nulla, aggiunge: «Verdure e formaggio sono i miei acquisti tipici al mercato. Vorrei comprare tutto qui!». Ah, e il tocco finale: «Mio marito mi ha chiesto un panettone». Ma pensa te! Ci voleva Lagarde per capire che «il cibo è importante». Adesso però guardiamo quant'è grande la distanza che separa Madame Simpatia dalle altre persone che erano ieri con lei la mercato. Christine Lagarde, 69 anni compiuti da poco, incassa un emolumento base di 427.560 euro annui, esentasse, come da report ufficiali della BCE del 2024. Non è uno stipendio, è un vitalizio mascherato da lavoro: netto in tasca, senza un euro di Irpef. E i benefit? Un capitolo da romanzo distopico. Alloggio ufficiale a Francoforte, valutato in 150.000 euro annui (un attico con vista sul Reno, non un monolocale in periferia). Auto di servizio con autista 24/7, circa 50.000 euro di spese. Staff personale: segretari, assistenti, bodyguard per un totale di 200.000 euro di payroll indiretto. E la ciliegina: pensione integrativa al 50% dello stipendio, vitalizia e rivalutata annualmente, che le garantirà oltre 200.000 euro netti all'anno una volta appesa la giacca al chiodo. Totale pacchetto? Facilmente 700.000 euro annui, equivalenti a 58.000 euro al mese. E l'aumento nel 2024? Qui casca l'asino, o meglio, la BCE stessa. Mentre l'inflazione media nell'Eurozona ha chiuso l'anno al 2,4% (dati Eurostat, dicembre 2024), con picchi al 3% per i generi alimentari, gli emolumenti dei vertici BCE sono cresciuti del 4,2%, in linea con il "wage tracker" interno che monitora i salari negoziati (report ECB, dicembre 2024). Un ritocco del 18.000 euro circa per Lagarde, solo per adeguamento "automatico". Risultato? Un aumento reale del 1,8%, mentre per un operaio italiano medio – che porta a casa 1.800 euro netti – l'inflazione ha eroso il 2,4% del potere d'acquisto, lasciando briciole sul tavolo. Lei sale, voi scendete. È questo l'"equilibrio" che promette la Banca Centrale Europea? Torniamo al mercato fiorentino, quel siparietto da commedia degli equivoci che puzza di Versailles. Lagarde, con il carrello colmo di “verdure tipiche”, snocciola banalità da manuale di retorica da salotto: «I prezzi devono calare». Ricorda qualcosa? Sì, l'eco di Maria Antonietta, l'imperatrice che, di fronte alla fame parigina del 1789, tubò: «Se non hanno pane, che mangino brioches!». Lagarde non è così sfacciata da proporre brioches, ma il suo «comprate formaggio e panettone» è la brioche moderna: un lusso per chi ha il portafoglio gonfio di sussidi pubblici, e un insulto per chi conta gli spicci per il latte. «Sono aumentati, ma meno di prima»: come se due anni di stangate al 10% annuo sul carrello si cancellassero con un «beh, ora rallenta». E il marito che vuole il panettone? Un aneddoto domestico che stride come unghie sulla lavagna, mentre Coldiretti tuona: «Dietro gli aumenti non ci sono agricoltori ricchi, ma contadini strangolati da energia alle stelle e burocrazia UE». Ecco il vizio congenito di questa casta tecnocratica: trattare i problemi della gente comune con la sufficienza di chi vive in una bolla dorata. Basta con questi papi a technicolor. L'Europa ha bisogno di leader che sentano il polso della strada, non di zarine che visitano i mercati come un safari etnico. Signora Lagarde, se il cibo è «importante», provi a far la spesa con 1.000 euro al mese per famiglia, senza benefit. Altrimenti, risparmi le brioches retoriche e tagli i tassi, non i sogni degli italiani.
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