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Il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci in mostra per la prima volta a Napoli
Oggi 05-12-25, 20:23
Per la prima volta nella storia, il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci approda a Napoli, in uno dei luoghi più suggestivi della città. Grazie alla collaborazione tra il Complesso Monumentale di Santa Chiara, la Provincia Napoletana del SS. Cuore di Gesù OFM, Arthemisia e la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, sei preziosissimi disegni del Codice Atlantico sono esposti da domani al 7 giugno, a rotazione, presso il Chiostro di Santa Chiara. Leonardo da Vinci, pittore, scultore, architetto, ingegnere, scienziato e inventore, è considerato uno dei più grandi geni della storia. Lavorò per le più importanti corti italiane, da Milano a Firenze a Roma e molte delle sue opere (come La Gioconda e L'Ultima Cena) sono tra i capolavori più celebri dell'arte universale. Ma fu anche un instancabile osservatore della natura: studiò infatti il corpo umano, il volo degli uccelli, l'acqua e le macchine, lasciando migliaia di disegni e appunti che ne testimoniano la curiosità senza confini e la visione straordinariamente moderna. Tra questi, il Codice Atlantico è la più vasta raccolta di scritti e schizzi di Leonardo giunta fino a noi e comprende 1.119 fogli realizzati tra il 1478 e il 1519, che spaziano da studi di anatomia a disegni architettonici a riflessioni sulla geometria, sull'idraulica e sulla natura. Il nome deriva dal grande formato dei fogli, simile a quello degli atlanti geografici, mentre la raccolta fu assemblata nel XVI secolo dallo scultore Pompeo Leoni, che riunì fogli sparsi appartenuti a diversi taccuini. Dopo secoli di dispersioni e restauri, il Codice Atlantico rappresenta oggi un documento imprescindibile per comprendere la mente universale di Leonardo da Vinci. A Napoli, con la preziosa curatela di Monsignor Alberto Rocca, dottore della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e Direttore della Pinacoteca, sono esposti sei fogli originali - tre alla volta, da dicembre a marzo (fogli 518v, 239r e 816r) e da marzo a giugno (fogli 142, 281 e 1775) - che offrono uno sguardo ravvicinato sui temi più affascinanti della ricerca leonardesca. I visitatori potranno ammirare la celebre scrittura specchiata dell'artista, seguirne l'evoluzione della grafia e scoprire come il disegno funzionasse come strumento di indagine scientifica e pittorica. Tra figure antropomorfe, studi geometrici e annotazioni tecniche, i fogli rivelano i rapporti di Leonardo con i maggiori scienziati e matematici del suo tempo, come Luca Pacioli, e raccontano la stretta relazione tra studio e creazione artistica. La mostra è arricchita da supporti multimediali per guidare il pubblico nell'esplorazione e rendere accessibili anche i più complessi contenuti dei codici. La cornice scelta per questo straordinario evento non è casuale: il Monastero di Santa Chiara, uno dei complessi monumentali più importanti di Napoli, costruito nel XIV secolo da Roberto d'Angiò e dalla regina Sancia di Maiorca, con il chiostro ricoperto di maioliche policrome settecentesche firmate da Domenico Antonio Vaccaro, offre uno scenario di rara bellezza in cui l'arte e la natura dialogano armoniosamente. Gravemente danneggiato durante i bombardamenti del 1943, il complesso è stato fedelmente ricostruito e oggi rappresenta non solo un luogo di culto, ma anche un simbolo dell'arte, della storia e della spiritualità napoletana.
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