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Il dna di Sempio sulle unghie e l'ipotesi "contaminazione": cosa dice le relazione
Oggi 12-09-25, 17:37
“Non è possibile escludere un imponderabile impatto di contaminazioni anche minime del Dna” sulle unghie di Chiara Poggi. È quanto recita un passaggio della relazione tecnico-forense firmata dai genetisti Carlo Previderè e Pierangela Grignani acquisita agli atti del maxi probatorio al centro della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco e per il quale, il prossimo 26 settembre, si tornerà in aula per discutere la richiesta di proroga inoltrata alla gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, dalla consulente della procura Denise Albani. L'esperta, infatti, intende ottenere i cosiddetti “dati grezzi” (informazioni genetiche non elaborate) dei profili genetici rilevati sui margini ungueali della vittima nel lontano 2014 dal professor Alessandro Di Stefano, al tempo consulente della Corte d'assise d'appello di Milano nel processo che condannò Alberto Stasi a 16 anni di carcere. Le conclusioni della precedente perizia All'epoca, Di Stefano condusse tre esperimenti (repliche) sui residui di materiale genetico individuati sul quinto dito della mano destra, sul primo e sul quarto dito della mano sinistra di Chiara Poggi. All'esito degli accertamenti, l'esperto stabilì che il Dna analizzato restituiva "risultati incostanti" e "gravati da artefatti", a causa di una possibile "degradazione" e "contaminazione". In buona sostanza, la traccia non forniva alcuna "indicazione positiva di identità" su un soggetto maschile. La consulenza dei nuovi periti Secondo quanto apprende LaPresse, i nuovi consulenti della procura, pur ritenendo "sicuramente coerente con le procedure suggerite all'epoca della perizia (2014) dalla letteratura di merito", sarebbero convinti che le tracce evidenziate dal professor Di Stefano nel secondo slot di esperimenti possano essere utilizzate per le comparazioni con il Dna dell'attuale indagato Andrea Sempio e di Alberto Stasi. “Tuttavia - si legge in un altro passaggio della consulenza firmata dai genetisti Previderè e Grignani - la "mancata replica dei profili" sulle unghie apre alla "possibilità di fenomeni artefattuali di amplificazione, anomalie o minime contaminazioni".
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