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Il Festival proPal e quel logo che infiamma Venezia con messaggi subliminali
Oggi 25-08-25, 09:18
Un gruppo di professionisti del cinema sotto la sigla V4P (Venice4Palestine), si è rivolto con una lettera aperta direttamente alla Biennale di Venezia e alla Mostra del Cinema chiedendo di non rimanere in silenzio di fronte a quanto sta accadendo a Gaza e di condannare in modo esplicito Israele. Nell'appello, ben confezionato, non sono state riportate solo le solite motivazioni ma anche alcuni messaggi subliminali che per la loro natura rimangono inconsciamente impressi nella memoria collettiva influenzando la percezione della realtà. Uno all'interno della lettera e tre nel logo che l'accompagna. Il primo lo troviamo nel testo: «Condanna sull'occupazione illegale dei territori palestinesi, sul colonialismo e su tutti i crimini contro l'umanità commessi da Israele per decenni e non solo dal 7 ottobre». In questa asserzione, che funge da chiave di lettura, l'autore ha voluto trasmettere un doppio concetto. Da una parte ha tentato di minimizzare, se non nascondere, il massacro perpetrato dai terroristi di Hamas nei confronti di civili israeliani avvenuto il 7 ottobre del 2023, dall'altra ha addirittura provato a inserirlo all'interno delle accuse anti-israeliane bypassando completamente le responsabilità palestinesi e le ragioni che hanno scaturito la guerra in corso. Il secondo, il terzo e il quarto messaggio subliminale sono nel logo che accompagna questa lettera aperta. Anche se generalmente appelli di questo tipo riportano il nome della persona o il simbolo dell'associazione che li ha promossi, questa volta chi ha ideato la mossa contro Israele è andato oltre creando un logo ad hoc dove si vede la cartina di Israele colorata di rosso con gocce che scendono e rimangono appese dando a chi guarda la sensazione che stiano per cadere da un momento all'altro. Logo ripreso dai media locali e nazionali. Cosa vediamo nei messaggi subliminali abilmente inseriti? Vediamo la famosa Palestina dal fiume al mare, slogan urlato durante le infinite manifestazioni degli ultimi mesi, che vorrebbe la completa distruzione e cancellazione dello Stato Ebraico. Non si tratta di un appello per la pace e sicurezza per tutti, ma di una chiamata a far sì che una nazione sia completamente cancellata. Nel terzo messaggio, più sottile e che arriva dal passato, vediamo le gocce rosse che ricordano il libello del sangue, cioè la falsa accusa antisemita che dal 1475 (Simonino di Trento) afferma che gli ebrei usino sangue umano per scopi rituali. L'accusa è falsa, ma da secoli si ripropone a ciclo continuo riveduta e corretta. Il quarto messaggio è il più palese perché oltre alla scritta Venice for Palestine, nell'immagine si vede anche il leone di San Marco che dona una sorta di ufficialità al punto che da qualche giorno il simbolo dell'appello contro Israele sta girando in rete tanto quanto, e in alcuni ambienti anche di più ed è un peccato, del logo ufficiale della Mostra del Cinema di Venezia.
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