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Il messaggio del Papa per la libertà di stampa: “Fare giornalismo non è un crimine”
10-10-2025, 14:51
“Fare giornalismo non è un crimine”. Con queste parole, Papa Leone XIV ha ribadito con forza il valore della libertà di stampa e il ruolo fondamentale dei giornalisti nel difendere la verità e la dignità umana. Nel corso dell'udienza concessa ai membri di Minds International, l'associazione che riunisce le principali agenzie di stampa mondiali, il Pontefice ha espresso gratitudine verso quanti operano “sul campo”, spesso a rischio della propria vita, per raccontare la realtà dei conflitti e delle crisi globali. “Ogni giorno ci sono reporter che rischiano personalmente perché la gente possa sapere come stanno le cose”, ha ricordato il Papa. “In un tempo come il nostro, segnato da guerre violente e diffuse, molti di loro cadono sul campo, vittime della guerra e dell'ideologia della guerra, che vorrebbe impedir loro di esserci. Non dobbiamo dimenticarli”. Il Pontefice ha sottolineato come l'informazione proveniente dalle zone di conflitto – da Gaza all'Ucraina, fino ad altre terre “insanguinate dalle bombe” – sia possibile grazie al coraggio di questi professionisti, “testimonianze estreme” di una missione quotidiana volta a garantire un'informazione “non inquinata da interessi contrari alla verità e alla dignità della persona”. Papa Leone ha rinnovato quindi il suo appello per la liberazione dei giornalisti ingiustamente perseguitati o imprigionati per aver semplicemente cercato di raccontare la realtà. “Ribadisco oggi questa richiesta: fare il giornalista non può mai essere considerato un crimine, ma un diritto da proteggere. Ciò che è davvero costruttivo è l'alleanza tra cittadini e giornalisti”. Il Papa ha rivolto anche un appello alle agenzie di stampa, chiamate, ha detto, a “liberare la comunicazione dall'inquinamento cognitivo che la corrompe, dalla concorrenza sleale e dal degrado del cosiddetto click bait”. Le agenzie, ha ricordato, sono “in prima linea” nel promuovere un'informazione corretta e plurale, capace di coniugare la sostenibilità economica con la tutela del diritto dei cittadini a una notizia veritiera. “Non siamo destinati a vivere in un mondo dove la verità non è più distinguibile dalla finzione”, ha ammonito il Pontefice. Un passaggio centrale del discorso è stato dedicato all'impatto dell'Intelligenza artificiale nel mondo dell'informazione. “Gli algoritmi generano contenuti e dati in una dimensione e con una velocità che non si era mai vista prima. Ma chi li governa?”, ha chiesto il Papa. “Dobbiamo vigilare perché la tecnologia non si sostituisca all'uomo e perché l'informazione e gli algoritmi che oggi la governano non siano nelle mani di pochi”. Per il Pontefice, “l'economia della comunicazione non può e non deve separare il proprio destino dalla condivisione della verità”. Trasparenza delle fonti, responsabilità, qualità e obiettività restano le chiavi per restituire ai cittadini un ruolo da protagonisti attivi nel sistema mediatico. Nel suo messaggio conclusivo, Papa Leone XIV ha esortato le agenzie di stampa aderenti a Minds a non rinunciare alla propria indipendenza e credibilità. “Mi raccomando – ha dichiarato – non svendete mai la vostra autorevolezza”. E ha aggiunto un invito rivolto ai cittadini: costruire un'“alleanza virtuosa” con i giornalisti fondata su responsabilità etica e impegno civile. “L'informazione è un bene pubblico che tutti dobbiamo tutelare. Solo stimando e sostenendo gli operatori seri e liberi si può creare un circolo virtuoso che fa bene al corpo sociale”.
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