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Il musulmano Zohran Mamdani alla guida di New York, la speranza di una sinistra americana malata di wokismo
Oggi 27-10-25, 07:42
Le elezioni per il sindaco di New York ci riguardano. Sono partite quelle anticipate. Domenica prossima tocca a quelle in presenza. Ci diranno dove scelgono di andare i Democratici, e di rimbalzo la sinistra occidentale. Favorito, Zohran Mamdani, musulmano che straparla di intifada globale e di tetto agli affitti privati, che favoleggia di trasporti gratis, disarmo e impoverimento della polizia, e ovviamente di raddoppio delle tasse che a New York sono già le più alte d'America e hanno già prodotto una fuga verso la Florida, che in caso di sua vittoria diventerebbe un esodo. Contro di lui, Andrew Cuomo, ex Governatore dello Stato di New York, democratico anch'egli, dimessosi per scandali sessuali poi archiviati. Cinicamente, si potrebbe sperare vinca Mandami: un esperimento dal sicuro esito fallimentare rafforzerebbe l'alternativa liberale e capitalista, seppellendo per decenni il terzomondismo sciatto di Mamdani, oggi così in voga a sinistra anche da noi. Per chi come me pero' crede che democratici più forti servano anche ai repubblicani, come qui una miglior sinistra alla destra, a quel punto costretta a dare il meglio di sé, queste elezioni incuriosiscono perché ci diranno, in un tempio dem come New York, se la sinistra Usa, da sempre pro business, scelga wokismo e terzomondismo ai limiti del comunismo.La politica è concorrenza tra idee. Più ce ne e', migliori sono le soluzioni che i partiti producono a favore del popolo. E nei prossimi annidi problemi serissimi con cui confrontarci ne avremo a bizzeffe. Non servono pensierini sciatti. Urgono idee brillanti e terribilmente efficaci. Una vittoria di Mamdani, ragazzo certamente comunicativo ma del tutto privo di esperienza professionale, avrebbe molta eco anche da noi, restituendo fiato alle trombe di chi ciancia pauperismo a gogo, ovviamente pagato dai più ricchi, che in America si intendono quelli dai redditi di mezzo milione in su, qui da noi quelli che si azzardano a dichiarare da 50 mila euro in su. È, quella di New York, anche guerra generazionale: Mamdani ha 34 anni, Cuomo 67. È di certo più solido, metterebbe molto più in difficoltà Trump, ma a sinistra è stato accusato di patriarcato, bollato come un italiano che allunga le mani. E da Mamdani, di non aver visitato a sufficienza le Moschee di New York, il cui magico skyline venne sconvolto e ridisegnato dagli jihadisti islamici l'11 settembre. Cuomo è infatti sostenuto anche da showman come Bill Maher, democratico che però su Hbo si interroga sulla compatibilità di certi musulmani con Costituzione e società americana. Insomma, queste elezioni ci diranno dove voglia andare la sinistra americana, e rischiano di issare Mamdani a nuovo eroe di una sinistra mondiale iper socialista, wokista e pauperista che scambia esproprio per redistribuzione, e politica per dirigismo, ma anche di aprire una guerra generazionale nel Partito Democratico in assoluto benedetta («Largo ai giovani» è uno slogan giusto, perché sono loro a dover costruire il mondo in cui vivranno più a lungo di chi oggi è anziano), ma intrisa di superficiale pauperismo. Che in Occidente andrebbe invece estirpato per sempre. Il pauperismo produce poveri. Il capitalismo l'uscita dei poveri dalla povertà. Ricordatevelo, giovani, new yorkesi o italiani che siate.
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