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Il patto Conte-Bettini per sfilare i sindaci a Elly e la ribelle Appendino bussa a casa Grillo
Oggi 24-10-25, 10:22
Mentre Giuseppe Conte si candida a riferimento unico per gli amministratori del campo largo e prova a rubare i sindaci a Elly Schlein, la ribelle Chiara Appendino si sente con Beppe Grillo e si candida a regina dell' “antisistema”, di quel fronte che non si riconosce negli schieramenti tradizionali. IL PATTO TRA GIUSEPPI E I SINDACI Il primo a rompere gli schemi, intanto, è il furbo avvocato di Volturara Appula, che, a sorpresa, su suggerimento del solito stratega Goffredo Bettini, si presenta all'appuntamento organizzato da Alessandro Onorato, l'assessore romano che aspira a diventare il futuro leader del centro. Nella convention capitolina, dicono i ben informati, il presidente del Movimento esprime il proprio sostegno alla neonata rete di fasce tricolori, di cui fanno parte anche i primi cittadini di Genova e Napoli, Silvia Salis e Gaetano Manfredi. L'obiettivo è il seguente: dare voce a quei curricula che, nei fatti, possono scalzare l'attuale segretaria nei piani alti del Nazareno. Il rapporto tra il presidente del M5S e l'ex rettore della Federico II, d'altronde, non è una novità. Non bisogna dimenticare che lo stesso accordo, che in Campania ha portato alla candidatura di Roberto Fico, è stato realizzato proprio grazie all'intermediazione del primo inquilino di Palazzo San Giacomo. Detto ciò, Giuseppi ha tutta l'intenzione di rinsaldare un'intesa che gli potrebbe essere utile in ottica Palazzo Chigi. Tra i riformisti, allo stato, non c'è un nome su tutti in grado di emergere e, dunque, c'è più spazio per il famoso terzo incomodo o in questo caso il 5 Stelle di turno. Tutti sanno, poi, che se si vuole capeggiare un campo larghissimo, come quello attuale, qualche amico moderato bisogna pur farselo. La crociata rossa degli ultimi mesi, in casa Conte, non sta portando i risultati sperati, vedi ultime regionali in Marche, Calabria e Toscana. E APPENDINO CHIAMA GRILLO Un vero e proprio assist per Appendino che, dopo aver scaricato il suo precedente capo, sogna di essere la beniamina dei duri e puri, di chi vuole superare a ogni costo il partitismo. Mentre l'avvocato del popolo prova a farsi più amici possibili tra i portatori di voti, la geniale Chiara intende rilanciare quel Movimento che non si riconosce nella svolta contiana. Chiama, allora, il padre nobile cacciato, ovvero quel Beppe Grillo, scomparso dalle cronache dei giornali. A vociferarlo ambienti vicinissimi al comico genovese che raccontano di una lunga telefonata tra i due. Non è un caso che, proprio negli ultimi giorni, l'Elevato si riprende il suo simbolo sul web, ricominciando quella battaglia legale che sembrava essere finita in soffitta. In politica nulla accade per caso. Motivo per cui più di qualcuno parla di un nuovo fronte interno ai gialli per sbarazzarsi del tecnico diventato capo-popolo. Non c'è nulla di strano, considerando che la piemontese, nel corso di Nova, era stata l'unica a piangere dopo il famoso voto che cancellava la figura del Garante. L'ultima intervista, rilasciata dalla piemontese, inoltre, è più di un semplice indizio a riguardo. Sul Fatto Quotidiano, guarda caso, spara a zero proprio sui nuovi alleati di Giuseppi. «Dobbiamo rivolgerci – tuona – agli operai e a tutti quelli che Onorato non sanno neppure chi sia», mentre su Bettini chiarisce come non possa essere il riferimento dei 5 Stelle. Si prospetta, dunque, una nuova faida pentastellata in un Movimento sempre più diviso in due tronconi: quelli che vogliono entrare a tutti i costi nell'universo progressista e quindi aspirano all'apparato e coloro che, al contrario, vogliono puntare tutto su quella politica del "Vaffa" che aveva portato un progetto del web a diventare la prima forza del Paese. Due grandi "correnti" i cui destini saranno legati, vuoi o non vuoi, alla partita infinita tra mozioni dem e alle solite strategie del saggio Bettini, senza di cui non può spuntarla neanche il primo Conte che capita.
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